PROLOGO - Odore di asfalto, di catrame, di terra, di vento, di grano maturo nei campi. Aria che penetra dai finestrini, una canzone all'autoradio, un pacchetto di sigarette quasi vuoto sul cruscotto, la foto di Putin appena accanto, la cagnolina di peluche Livietta sopra il sedile, una bottiglia di fernet sotto, il ricordo di Lei stanotte, il suo profumo, la sua pelle, le sue mani, le mie, il suo ricordo, città, paesi, bar, l'acqua del fiume che sale, l'acqua del fiume che scende, avanti, indietro, la Val Padana come un infinito deserto, e una strada la percorre tutta, e sopra quella strada una macchina che corre, ed io, io che di notte sogno, sogno ad occhi aperti foci a delta dove terra e mare si confondono, città che galleggiano sugli oceani, notti che non vogliono finire mai, e l'Italia, l'Italia, l'Italia tutta attraverso strade statali, soste, tappe, una sigaretta, un caffè, lunghe highway americane, cieli azzurri, cieli stellati, cieli nuvolosi, verso la California, verso est, verso sud, verso me. Polesine. Ancona. Puglia. Tutto in strada statale. #iononviaggioinautostrada perché io amo Viaggiare. E raccontare.
1 - Da qualche parte nelle “Badlands” alle foci del Po. Motel lungo la statale Romea, in mezzo al nulla, al caldo, alla laguna, alle zanzare. Smarzo, scalcinato, 20 euro a notte, senza aria condizionata, con la wi-fi che va e che viene, con la tendina della doccia che resta aperta e si allaga tutto il bagno, con l'acqua ghiacciata. Insomma, motel di quelli che piacciono a me, tipici di on-the-road interminabili lungo strade statali. Oltre 300 km ad est da Pavia, lungo il fiume Po, attraverso una Val Padana, oggi, che sembrava non finire mai. Catrame, asfalto, auto, camion, logistiche, borghi medievali, paesi, città, campi di grano, boschi. Sole, caldo, un pacchetto di sigarette, musica all'autoradio, ogni tanto un sorso di fernet, miraggi di una route 66 padano-americana. Calda, terribilmente calda, pure quella. Prima sosta, come sempre, al “Bar del Camionista”, a Pessine Cremonese, un must ormai. Caffè e sambuca, grossi T.i.r. parcheggiati fuori, e grossi T.ir. che sfrecciano sulla statale Cremona-Mantova. Proseguo. La Pianura Padana è un piatto deserto verde, di latifondi, cascinali, capannoni. Tangenziali, svincoli, varianti oppure cittadine attraversate internamente. Arriva Mantova, il colpo d'occhio dall'altra parte del fiume Mincio, che qui si allarga talmente tanto fino a diventare un vero e proprio “lago”, è stucchevole e merita una sosta e una foto. Skyline mistico e magico, sogno padano di come questo deserto vorrebbe essere ma che non è. La statale 10 è ancora lunga, sembra infinita, passo il confine lombardo-veneto fra Castel d'Ario (cittadina nota per aver dato i natali al pilota Tazio Nuvolari: c'è una statua in una piazzetta interna che lo omaggi...
Read the whole post...
Last comments