I - Si riparte. Questa volta si va a Nord. Nelle terre del freddo, delle aurore boreali, dei cieli stellati, delle città innevate. Attraversando il cielo, navigando il Mare del Nord, percorrendo strade e ponti.
La suggestione del Nord mi è venuta quasi per caso, così. Visto che l'Est Europa l'ho girato tutto, la mia voglia di posti un po' estremi mi ha spinto a voltare lo sguardo a settentrione. Nonostante la mia incursione a Helsinki quattro anni fa non abbia lasciato particolari ricordi belli della Scandinavia, ho la sensazione, non so perché, che Oslo sia tutt'altra cosa; per cui propongo al mio amico biellese Juri un trip scandinavo; lui accetta, ma solo parzialmente: mi raggiungerà per impegni lavorativi solo a Copenaghen, per cui la Norvegia resta penzolante lì nella mia testa: si parte da soli o non si parte. Non ci penso troppo a lungo, la risposta la so già. Si parte, punto e basta.
II - Non ci sono voli diretti dall’Italia alla Norvegia. Almeno da Milano. Il mio volo, che parte alle 9 di mattina da Malpens, fa scalo ad Amburgo in Germania. E' un aeroplanino della Germanwings, un modello molto piccolo e stretto, ha due sole file di sedili, formate a sua volta da soli due posti a sedere. Mi ricorda molto l'aereo baltico che presi da Riga a Tallin parecchi anni fa. Si vola bene, comunque, e rapidamente il piccolo apparecchio della low-cost Lufthansa ci porta sopra il fitto manto di nuvole, che da qualche giorno stringe il cappio ai cieli dell'Europa del Sud.
Pioveva stamattina, quando sono partito. Davanti al bar della stazione di Lungavilla alle 5:20 è passato il pullman sostitutivo della Voghera-Pavia. Ad attenderlo c'eravamo solo io, riparato sotto la tettoria dell'osteria, (chiusa) e una donna, che stava invece dall'altra parte del marciapiede sotto un ombrello.
Dormo quasi tutto il viaggio Milano-Amburgo. E sogno cose belle, ma anche alcune tristi. Il mio cane Jago III, per esempio, morto nel 2008 in una giornata estiva, quando io non ero manco a casa, perché ero via, in uno dei miei tanti viaggi. Quando tornai, vidi solo la tomba sotto il frutteto di kiwi dietro casa, dove mio padre e mio zio Teto l'avevano sepolto. Invece, nel sogno era ancora lì con me, che correva felice.
Dopo lo scalo ad Amburgo, sono di nuovo in volo, verso Oslo. Il sole sopra le nuvole è una palla di luce accecante in mezzo al cielo. Socchiudo gli occhi e cerco di dormire ancora, sperando di sognare le cose belle di una volta, che se ne sono andate via, mentre il grande Nord si avvicina sempre di più....
III - Penso alla gente conosciuta che si lamenta del freddo che c’è, per esempio dalle mie parti in Val Padana... e mi viene da sorridere. Così, istintivamente… Alle latitudini dove atterro alle 14:00 di sabato, il concetto di “Freddo” non ha n...
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