MIRKO CONFALONIERA

  1. BADLANDS ALONG PO RIVER 5
    #iononviaggioinautostrada

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    BADLANDS ALONG PO RIVER
    By Liutprando il 27 Aug. 2016
     
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    "Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta" (Thomas Eliot). Verso il Polesine, alle foci del Po, solo percorrendo strade statali e provinciali...

    1 - Statale 10 "Padana Inferiore". Da qualche parte fra Cremona e Mantova. Pianura Padana che sembra il deserto texano: catrame, camion, asfalto, auto, caldo, baracci, baretti, stazioni di servizio, neanche un cane per bere un caffè in due, o una birra e chacchiere di viaggi andati e che verranno. Solo la Livietta in auto, sul sedile accanto, la foto di Putin sul cruscotto, una bottiglia di Petrus e due pacchetti di sigarette, nello zaino la bozza di "Badlands 2" da correggere, canzoni all'autoradio, pensieri nella testa, e qualche volto di donna dentro, ma sempre sulla parte del cuore. Verso il Polesine, su lunghe strade dritte e interminabili perché #iononviaggioinautostrada

    2 - Niente solita strada a 'sto giro. Dopo una piadina e un caffè allungato acqua fredda e servito in tazza grande (come piace a me, anche se in ogni posto per ordinarlo ci vuole quasi più tempo che a berlo), io e Livietta ci rincamminiamo a bordo della Matiz verso Est, ma al bivio di Pessina giro per Asola anziché proseguire sulla s.s. 10 mantovana. Il percorso, che ricalca la vecchia romana Via Postumia, risulterà essere molto più suggestivo dell'usuale tragitto. Dopo pochi chilometri il nuovo itinerario si butta a capofitto nel parco dell'Oglio, il corso d'acqua che, grosso modo, segna il confine fra le province di Cremona e Mantova. Il fiume, con le sue anse a gomito vorticose come curve di un'autopista, arriva fin quasi a ridosso della strada. Nei pressi di Isola Dovarese forma quasi una piccola penisola, dove sorge il trecentesco borgo omonimo. Asola è tagliata fuori da una moderna circonvallazione, sulla quale però mi incolonno in uno sciame di trattori di rientro dai campi e di camion in direzione statale 343 per Brescia. Allungo, perciò, per Casaloldo per evitare la colonna: le stradine sono provinciali, strette, e spesso grossi canaloni gonfi d'acqua scorrono sia da una parte che dall'altra, ma si viaggia bene. A Gazzoldo degli Ippoliti, di longobardo toponimo, che sembra un normale paesone della bassa mantovana come tanti altri, mi spiazza la gigantesca e imponente acciaieria della Mercegaglia (praticamente un Paese dentro il Paese) e lo stabilimento della Montana (la nota carne in scatola della pubblicità) dall'altra parte dell'abitato. Il successivo comune è Rodigo, e il cartello all'ingresso del territorio rivendica di essere la città dove visse lo scrittore risorgimentale Ippolito Nievo. Il lungo rettilineo verso Goito scorre in mezzo a campi di meloni (quello mantovano è un i.g.p., nda); è uno scenario irreale, a perdita d'occhio, dove al tramonto braccianti extracomunitari di ogni etnia sono dediti al lavoro nei campi (curiosa e amara analogia con i campi di pomodoro del Sud-Est, più volte citati nei miei diari di viaggio in Puglia?……). A Goito, cittadina immersa nel verde, passo il fiume Mincio e mi dirigo su strette stradine verso Roverbella prima e Canedole dopo. Nei paraggi di Castelbelforte un cavalcavia passa sopra all'Autostrada Brennero-Modena: durante il velocissimo passaggio saluto amorevolmente con un gesto simpatico del dito medio della mano sinistra le mie amatissime autostrade italiane, di cui ho avuto modo più volte nei miei resoconti on-the-road di descrivere la passione viscerale che provo al solo vederle, così da equipararle all'amore e al buon ricordo che ho di alcune mie ex…. :-) :-) :-) A Castel d'Ario mi riaffaccio sulla statale 10, direzione Nogara, ma ne approfitto subito per una sosta. La cittadina che è posta sul confine regionale lombardo-veneto è nota per aver dato i natali al grande pilota Tazio Nuovolari. In una piazza omonima, leggermente staccata dal lungo corso principale che attraversa la città, c'è tanto di statua in bronzo del “Mantovano Volante”. Proprio sul confine di Regione c'è una ex Casa Cantoniera, oggi ristrutturata in Bar-Ristorante, dove in ogni mio passaggio è d'obbligo una tappa a base di birra, sigaretta e riflessioni esistenziali. Bonferraro è il primo comune veronese lungo la s.s. “Padana Inferiore” (che arriva fino a Monselice, PD, dove c'è l'innesto con la s.s. 16 Adriatica per la Puglia). Mi fermo all'Affittacamere Stazione, dove ho già pernottato alcuni anni fa durante uno dei miei primi “Badlands along Po River”. Stasera notte brava nella bella Mantova, che si affaccia sul Lago e che ha uno dei centri storici più belli e fiabeschi di tutto il Nord Italia. Domani si riprende il viaggio per il Polesine, Delta Padano, foce del Po in Mare Adriatico.

    2/bis - Non credo ci sia bisogno di scrivere qualcosa su Mantova che già non sappiate. Credo che sia la città più bella della Lombardia (anche se di lombardo ha veramente poco) e fra una delle più belle di tutto il nord-italia (anche se di nord-italiano ha veramente poco). Attraversata dal fiume Mincio che si allarga fino a formare un vero e proprio "Lago" (il Lago di Mantova, nda), si affaccia con la sua parte vecchia proprio a ridosso delle coste lacunari. Lo skyline che si può ammirare dall'altra parte del fiume/lago, proprio proseguendo lungo la s.s. 10 in direzione Padova, e appena oltre il ponte, è notoriamente da far restare senza fiato. Il centro storico è a forma peninsulare (il Mincio la tocca e la bagna sui tre lati), ma in realtà se consideriamo anche il "Rio", un piccolo torrente urbano che scorre da nordovest a sudest, il centro di Mantova si può con un po' di immaginazione considerare addirittura un'isola, sospesa fra il Rio e il Lago del Mincio. A parte il maestoso palazzo Te che sorge nei pressi dello stadio, la zona "isolana" offre il meglio della città. Dopo una pizza veloce in un take-away dall'altra parte del fiume, attraverso il ponte della "10" e parcheggio in Piazza Virgiliana, un parco verde e rigoglioso che si affaccia sul Lago di Mezzo, dove spicca un'altissima statua dedicata proprio all'omonimo poeta di origini mantovane. Piazza Sordello è una delle piazze più grandi del centro. In altre occasioni, durante miei precedenti passaggi, c'erano allestiti palchi su cui cantanti (anche di rilievo nazionale) si esibivano davanti a numerose folle. Dalla piazza si ammira sul lato nord il millequattrocentesco Duomo e sul lato orientale, invece, si accede dentro la gigantesca struttura fortificata del Castello di San Giorgio, maniero quattrocentesco, con i fossati rigonfi di acqua fluviale. Si può girare liberamente in una cittadella dentro la cittadella, camminando nel silenzio e nel gioco di luci/ombre che i vicoletti del castello offrono gratuitamente. Sbucando in Piazza Lega Lombarda (una piazzetta raccolta, ma ricca di giardinetti) e scendendo verso sud si sbuca sul lungolago inferiore, oggi statale 62. Tornando verso il centro e addentrandosi nelle viette magiche della città, dopo pochi minuti si raggiunge il Rio, che come già detto è un torrente scolatore che separa il centro di Mantova dal resto della città. Il Rio alla fine è un canale piccolo, attraversabile con ponti e ponticelli, che spesso passa sotto il reticolato di vie, ma che offre comunque alcuni scorci molto belli, come quello di Loggia Giulio Romano. Arcuo un giro un po' largo prima di tornare verso nord e buttarmi capofitto verso il centro, dove ci sono le piazze più belle. Oltre alla già citata Sordello, c'è la elegantissima Piazza Erbe (Palazzo del Podestà, Palazzo della Ragione, Torre dell'Orologio e Rotonda di San Lorenzo) e Piazza Mantegna, proprio di fronte alla imponente e mastodontica Basilica di Sant'Andrea. La mia serata mantovana finisce sulle rive del Lago. Appena dietro la massicciata ferroviaria, in un piccolo lungolago immerso nel verde, c'è un baretto che offre musica dal vivo all'aperto.

    2/ter - La mattina successiva riprendo il cammino lungo la statale 10. Ma che, a differenza di altri "Badlands" verso il Polesine, abbandono quasi subito. A Nogara, comune della bassa veronese di 8 mila anime, c'è uno dei più importanti crocevia centropadani: la 10 interseca la statale 12 ("dell'Abetone e del Brennero"), una vecchia importantissima strada di comunicazione che collegava Pisa (via Aurelia) con l'Alto Adige e il Brennero, passando per Modena, Verona e Trento. Oggi, come molte altre vie di comunicazioni, è stata superata dalle moderne e tanto amate autostrade.... Prendo la 12 in direzione sud, traffico pressoché inesistente (magie delle autostrade italiane...). Subito dopo il ponte sul Canal Bianco si dirama la statale 482 ("Alto Polesana"), che costeggia la riva sinistra del Po fino ad Occhiobello. La strada è molto bella, si percorre in fretta e velocemente, e i comuni attraversati sono quasi tutti muniti di scorrevoli circonvallazioni esterne. A Occhiobello, c'è l'innesto nella mitica statale 16 "Adriatica" (Padova-Otranto, 1000 km esatti, la più lunga e più bella di Italia, nda). Ferrara è subito dietro il ponte sul fiume Po, io sono parecchio in anticipo sulla tabella di marcia, perciò......

    2/quater - A Ferrara ci sono stato svariate volte solo per motivi sportivi. Stadio, palasport e zone strettamente limitrofe sono state le uniche cose che ho visto di questa cittadina orgogliosamente emiliana e non romagnola, nonostante la collocazione molto ad Est. La prima cosa che balza all'occhio è che il vecchio centro storico è ancora raccolto (almeno nella parte nord) fra ben conservate mura millecinquecentesche. Penetro nel cuore del capoluogo attraverso Porta Mare e mi dirigo subito verso il centro. Non offrirà le stesse magie di Mantova, ma una sosta la consiglio a chiunque. Nel centro esatto sta il meraviglioso Castello Estense (1385). Non visito l'interno, poiché a pagamento (e io sono ideologicamente contrario ai biglietti d'ingresso soprattutto in ambito culturale, nda), ma l'esterno offre una fortezza circondata da un fossato gonfio d'acqua e dei veri e proprio ponti elevatoi, abbassati, per potere accedere e visitare liberamente i cortili interni. Belle anche tutte le piazze circostanti il Cuore di Ferrara, fra cui spicca Piazza Savonarola, con tanto di statua dedicata al famoso frate ferrarese (al cui collo, sicuramente qualche tifoso della S.p.a.l., si è arrampicato per legare una sciarpa calcistica bianco-blù), ma sicuramente la più bella è Piazza Trento e Trieste (già Piazza delle Erbe), che raccoglie importanti edifici come la Cattedrale, il Palazzo della Ragione, l'Oratorio di San Crispino e il Teatro Nuovo. Un po' distante dal centro, a nord, all'incrocio fra Corso Porta Mare e Corso Ercole I d'Este c'è il Palazzo dei Diamanti (sede espositiva, la cui particolarità è la facciata esterna formata da 8.500 blocchi di marmo a forma di punta di diamante); mentre un po' più esterna è Piazza Aristotea, dalla caratteristica forma ad anello con al centro la colonna su cui si trova la statua di Ludovico Ariosto e che ospita le gare del Palio di Ferrara. Un piccolo polmone verde dove mi rilasso qualche minuto prima di riprendere il cammino verso il Polesine ancora distante...

    3 - Livietta: “Allora? Siamo arrivati o no?” Paul: “Ci siamo Livietta, ci siamo...” Livietta: “L'hai detto anche mezz'ora fa!” Paul: “Hai visto che bella la cassiera del supermercato di Ferrara?” Livietta: “Ma chi?” Paul: “La cassiera! Aveva un sorriso… Mi ha guardato e mi ha sorriso… Che bella che era… Cioè, non era proprio 'sta roba eccezionale… Ma quando mi ha sorriso… Era proprio bella...” Livietta: “E chi non lo è per te?” Paul: “Mi manca Daniela, sai? Mi manca tanto… Sono già quindici giorni che è partita e comincio a sentire il suo vuoto… Non è la stessa cosa… No, non lo è...” Livietta: “Tornerà. E' sempre tornata” Paul: “Lo so. Ma non è come averla qua con me. Con noi. Niente è la stessa cosa” Livietta: “Ancora quei sogni ad occhi aperti?” Paul: “E come si fa a non averli? Guarda che cielo, guarda che nuvole, guarda la terra, la strada, l'orizzonte all'infinito… dimmi tu come non si fa...” Livietta: “Quando arriviamo?” Paul: “Ci siamo, Livietta, ci siamo! Stavolta è vero: guarda! Dopo quella curva, dopo quella linea là in fondo, proprio sotto il cielo davanti a noi… Laggiù, c'è la fine del mondo, la fine del fiume, la fine della Val Padana… Laggiù, c'è il Mare Adriatico!….

    3/bis - Alloggio all'Agriturismo IL DOSSO, che si trova a Codigoro, alle estremità inferiori del Delta Padano. Da Ferrara ci arrivo girovagando fra stradine provinciali e paesini sperduti nei territori della Grande Bonifica Ferrarese - uno di questi è Jolanda di Savoia, tre case, un paio di bar, una chiesa, atmosfera irreale tipo cittadina nordamericana da film horror... io amo posti così... Il Dosso offre fin troppo per i miei gusti, io di solito mi accontento anche molto di meno. Servizi e staff impeccabili. E anche la qualità del riposo. Ma essendo sabato pomeriggio e fuori c'è un caldo che si aggira fra i 30 e i 40 gradi, parto subito per il Delta, dove alla spiaggia di Barricata (una delle due attrezzate di tutto il Delta - l'altra è Boccasette, nda) mi attendono il primo bagno e la prima birra della giornata. Alla sera il fantastico scenario del sole che tramonta sulla Sacca degli Scardovari merita non so più quanti scatti che potete trovare archiviati sulla mia pagina facebook...

    4 - BADLANDS ALONG PO RIVER (EDIZIONI PARALLELO45, 2015)... 300 km ad est di Pavia... A Rivà. Lungo la statale Romea. Da qualche parte alle foci del Po e alla fine della pianura padana... Paul Botta è seduto al bancone a bere birra, e pensa alla sua Daniela lontana e dall'altra parte del continente. Il suo PK bianco è parcheggiato fuori, nel cruscotto c'è una piccola rivoltella Taurus, sul sedile ricordi e profumi di donna: Giuliana di Cremona, Giovanna di Rosolina, e la sua Daniela di Targoviste. Beve male, perché ha appena avvistato una Dodge nera sfrecciare a tutta velocità in direzione Venezia. Sembra la stessa berlina di Matrix e della sua banda. Che ci fanno ancora qua nella terra della Setta del Dio Delta? Non se lo chiede due volte. Manda giù un altro sorso di birra. Fuma una sigaretta. Passa una volante di polizia dell'ispettore Cattin che gli sta dando la caccia. Ma non lo prenderanno. Paul è ora seduto fuori. Guarda le stelle, guarda la luna, pensa al suo amore perduto, fra i miasmi di fiume, di sacche e di bonelli, le luci lontane della pianura, le città invisibili dell'Est al di là del mare, la spiaggia di Barricata che balla fino all'alba fra i falò, Chioggia che galleggia sulla Laguna, il Polesine d'estate e questa notte di Ferragosto che non finirà.... Cin!

    4/bis - Ho già visitato Comacchio (che io considero la "terza Venezia", poiché la Seconda è Chioggia, nda), ma decido di dedicarci una mattina. Devo prendere qualcosa da mangiare a un supermercato lungo la Romea. Così, anche per sfuggire alla colonna di traffico che procede a passo di lumaca verso i 7 lidi ferrarsi (Porto Garibaldi, Pomposa, Spina, Nazioni, Estensi, Scacchi, Volano), scivolo in direzione opposta, verso Comacchio. Comacchio ha la caratteristica di essere una "Venezia terrestre". E' attraversata dalle acque del fiume Po di Volano (una delle tante diramazioni che il Po ha in questa parte di pianura) che formano nel suo centro storico una serie di canali, canaletti, calli, che ricordano molto scorci della Venezia originale. Come ogni località che si rispetti ha un Duomo, palazzi da vedere, ecc., ma la cosa che attira di più di Comacchio è perdersi fra le sue calli e girarla senza l'ausilio di alcuna mappa... Da assaggiare l'anguilla fritta, specialità di ogni ristorante che si affaccia sui canali o che offre proprio posti a sedere su barconi galleggianti.

    5 - La vigilia di Ferragosto la passo al Lido Jamaica, spiaggia Barricata. Il baretto che c'è all'ingresso entra di diritto nella lista dei miei baracci sparsi da Lisbona a Mosca, che ho avuto la fortuna di incrociare (spesso casualmente) nei miei girovagare incalliti. E' un posto molto alla mano, si nota già dalla clientela (sia serale, che giornaliera/balneare), molto diversa da simili locali un po' più sulle "loro". Sulla spiaggia sono già montate un sacco di tende dove ragazzi passeranno la notte a bere, strimpellare chitarre, accendere falò e aspettare l'alba del 15 agosto. Prima di rincasare, ovviamente, sosta d'obbligo anche a Rivà, allo Space Bar, più volte citato nelle mie "Badlands"...

    6 - Il lunedì di Ferragosto lo passo ancora a Barricata, come da programma. Poi, è tempo lentamente di rientrare verso casa. Dalla statale Romea raggiungo Adria (la città che ha dato il nome al Mare Adriatico, come recita un cartello al suo ingresso), poi Rovigo, attraversata dalla 16. C'è una superstrada gratuita (la "Transpolesana") che collega Rovigo con Verona: la percorro fino a Legnago, poi da lì in poi riprendo la statale 10 fino a casa. Ripercorro i posti che ho visto da qua verso ovest. Badlands 5 volge al termine, ma un viaggio che volge al termine è solo l'inizio di uno nuovo che sta per cominciare... Presto, nuove strade, nuovi giorni, nuove notti che non finiranno mai. Ciao Polesine. Al prossimo on the road transpadano!

    Edited by Liutprando - 8/11/2020, 17:29
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