MIRKO CONFALONIERA

  1. ROAD TO APULIA
    s.s. via Emilia, s.s. Tiberina, s.s. Ternana, s.s. via Salaria, s.s. 17 dell'Appenino Abruzzese ed Appulo-Sannitico #iononviaggioinautostrada

    Tags
    ADRIATIC ROAD
    By Liutprando il 9 Sep. 2015
     
    0 Comments   108 Views
    .
    barletta-incidente-sulla-statale-16-perde-la-vita-un-23enne--1431769733

    1 - E' sabato mattina, il borsone è carico come non mai, la Livietta, la mia inseparabile cagnolina di peluche che mi accompagna sovente durante i miei viaggi on-the-road, sovrasta tutti i miei bagagli, i pensieri, le ultime cose da mettere via, una cartina geografica delle strade statali italiane, il libro "Tangenziali" di Bondillo e Monina, un pacchetto di sigarette, qualche cd di musica .mp3 per il viaggio, e una dose incontaminata di tanta buona pazienza e speranza di raggiungere la Puglia solo percorrendo lunghe strade nazionali che attraversano città, paesi, bar e baracci, chiacchiere in dialetto, quotidiani regionali, piadine e panzerotti, campari col bianco, notizie alle televisioni di calciomercato e dei flussi migratori in Sicilia e in Macedonia, di traffico da rientro, di come l'estate è finita e di come sarà il tempo nel week end. E' una bella mattinata fresca, resa ancora più soffice dai ricordi vividi della serata di ieri, dalle immagini affettuose e soffuse di io e Lei, prima, appartati in qualche angolo di pianeta; e poi in un bar sulla via di ritorno, il Filo, vecchio compagno di sbronze, e due parole sul suo trip in repubblica Ceca e su quanto siano belle, dannatamente belle, le donne est-europee, tutto quanto unito a birra fermentata chiara e dissetante e psicotropa per cullare il sonno anteriore all'andare a dormire. Un pensiero a una ragazza, conosciuta qualche tempo fa, lontana nella memoria e nella distanza, ma a quanto pare non nella mia testa, vicina, vicina, troppo, dannatamente, vorrei scacciarla, so già che mi inseguirà per questi 800 e passa chilometri e chissà quante ore di catrame, asfalto, auto, camion, trattori, biciclette, passanti, passaggi a livelli, semafori, stop, dare precedenza, Emilia, Umbia, Lazio, Molise. Poi, forse, estenuantemente, la Puglia, chissà a che ora e fra quando. Libertà, per oltre 15 giorni, libertà da tutto, da Pavia, da pensieri, ricordi, cliché, luoghi comuni, soliti modi di fare, di dire, di pensare, posti sempre uguali dove non accade e non cambierà mai nulla. Si parte. Ore 9 antimeridiane. Road to Apulia. Solo strade statali, niente autostrade.

    2 - 290simo chilometro da casa. Direnzione Sud-Est, lungo la Via Emilia. Imboccata a Piacenza, dopo un breve tratto di s.s. 10 lungo l'Oltrepò Pavese. Le grandi città emiliane non sono attraversate dal mio percorso, ma tagliate via da veloci tangenziali o circonvallazioni. Per cui dell'Emilia vedo solo campi di frumento, logistiche, Ipercoop, gli Appennini sullo sfondo, camion, auto, bar, bar tabacchi, osterie che offrono menù del giorno a 12 euro, prostitute lungo le carreggiate, distributori di benzina e gas. Chiusi. Il primo aperto che eroga g.p.l. in questo sabato pseudo-festivo di questa Via Emilia Padana assolata come una contea del Texas orientale lo trovo solo al mostruoso e megalomane centro commerciale di Modena, un gigantesco astroporto di auto, persone, svincoli, capannoni e cemento armato. Imbocco la tangenziale di Bologna, che per un bel tratto costeggia l'A14... Il traffico sull'autostrada è molto rallentato: incolonnamenti da ambo le carreggiate. Io viaggio lento, ma viaggio, e a pedaggio zero. Dopo San Lazzaro il paesaggio cambia radicalmente: la Romagna è caratterizzata da agglomerati urbani interamente attraversati dalla s.s. 9. Inoltre, il traffico è più rallentato dalla scia di turisti balneari diretti verso Rimini e le spiagge Adriatiche. Per cui una tappa a Faenza è d'obbligo, sia per sfamarmi, sia per sgranchirmi le gambe, ma soprattutto per rievocare alla "Barachina dal zog dall pall", baraccio pseudo-esteuropeo in questa exclave ravennate, ricordi e memorie di trasferte innumerevoli dei tempi che furono del club ultras Alcooligans PV di cui facevo parte. Non vi ammorbo con malinconie di anni andati e mai più tornati, beccatevi l'hash-tag ‪#‎adriaticroad2‬ o il mio blog https://confaloniera.blogfree.net/?t=5154269 dove ne parlo dettagliatamente... Siccome che viaggiare mi mette molto appetito ordino una piadina salame e formaggio, e poi una pizza fritta (piatto regionale d.o.c.) con mortadella e rucola. Il tutto innaffiato con bicchieri di rosso sangiovese e bianco albana serviti, questi ultimi, all'irrisorio prezzo di 70 centesimi. Fumo una sigaretta, mi bevo un sorso di amaro che conservo in auto, e do uno sguardo al cielo limpido e terso sopra di me. Mi accorgo che alla mia Puglia manca ancora una infinità incalcolabile, come questo profondo azzurro che sembra accompagnarmi in questo viaggio on-the-road verso il Sud Italia.

    3 - 542simo chilometro da casa. Superstrada E45 "Tiberina". Subito dopo Faenza, in prossimità di Cesena, abbandono la Via Emilia e prendo la s.s. 3 Ravenna-Terni, che dopo pochi km diventa una superstrada a doppia carreggiata. L'aria dai finestrini si fa forte e veloce, il paesaggio dapprima collinare, e poi appenninico. Non ho idea di come sia la tanto discussa Salerno-Reggio Calabria - mai fatta: in Sicilia ci sono stato tre volte e tutte e tre in treno notturno; in Calabria una sola volta a seguire una trasferta di basket, e in aereo -, ma il primo tratto di questa superstrada ad itinerario 'europeo' credo si avvicini molto. Lavori in corso, cambi di corsia, brusche sterzate, sorpassi azzardati e stretti, e anche un breve tratto in cui bisogna abbandonare la sede superstradale per percorrere 4 km fra curve e tornanti di un vecchio tracciato che non ha nulla a che invidiare alle malefiche curvone che si fanno da Pavia per andare sù a Trebbia dopo Varzi e Brallo. Superato lo spartiacque appenninico si apre la val Teverina: il fiume, che attraverserà la capitale a oltre 300 km da qua, ora è solo un piccolo torrente, veramente modesto se paragonato al maestoso corso d'acqua che molto più a valle taglierà in due in maniera maestosa ed imponente la caput mundi. L'Umbria scivola via dal parabrezza, così come canzoni sfrecciano nella mia testa dei Muse, dei Cure, degli Oasis, di Springsteen, e quant'altro. So a mala pena dove sono, in una stazione di servizio a pochi chilometri a nord da Terni, poi c'è Rieti, il cosiddetto Ombelico d'Italia, poi l'Abruzzo. So pressapoco che ore sono, so che il sole è ancora alto nel cielo, so che alla Puglia mancano ancora tanti maledetti chilometri. So che ho sete, tanta, e una birra Peroni non basterà a farmela passare. So che ho voglia di Lei, ancora di più, eppure anche se ce l'avessi qua, ora, in questo momento, per pochi attimi, non basterebbero a farmi passare neppure questa, dannata voglia di Lei... Dannata ancora più sete, dannato tutto, dannato pacchetto di sigarette fanculamente vuoto, e fanculo tutto. Voglio un'altra birra. Un'altra vita. E arrivare in Puglia. Più di ogni altra cosa. Costi quel che costi....

    4 - 617simo km da casa. Antrodoco. Il buco del culo d'Italia e del mondo. Lungo la s.s. 4 via Salaria, alla biforcazione con la lunga s.s. 17 per Foggia. Mi sento catapultato in un film di Carlo Verdone, con personaggioni che sembrano usciti direttamente dalla pellicola "Un sacco bello". Lingua straziata dal forte dialetto laziale, chiacchiere da bar, da spaghetti-ajo-e-ojo, "Elena la Regina della Cucina" (così recita il suo grembiulino ricamato anni Cinquanta) che è la reincarnazione della compianta Sora Lela. Mi versa una Peroni 0,66 a due euro, mi parla in un romanaccio che faccio fatica a capire; mi racconta che gestisce la sua omonima trattoria bar da non so più quanti decenni. Fuori, quattro pensionati locali mi invitano a sedermi con loro: si beve, si scherza, si parla di un quinto ricoverato all'ospedale de L'Aquila, le auto passano sulla via Salaria e di fronte da un cortile qualcuno canta allegro canzoni stonate come una comparsa di un film di Pasolini. Sono in viaggio da non so più quante ore, stanco, sfinito, affamato, alla Puglia manca una infinità, ma questa è la vera Italia, fatti di personaggi e incontri reali e genuini.

    5 - 804rto km da casa. A Antrodoco, piccolo borgo sulla via Salaria sperduto da qualche parte nel Lazio, inizia la Statale 17, che con un po' di fortuna mi condurrà fino a Foggia. Forse... Oltrepasso alcune città, fra quali L'Aquila, di cui ho già parlato dettagliatamente in ‪#‎adriaticroad2‬ e a cui vi rimando per le sue impressioni spettrali e post-terremoto che mi fecero quella sera/notte di un mese e mezzo fa. La s.s. 17 (che, tra l'altro, è la celebre omonima della canzone di Guccini, nda) è molto variegata, ma conserva un particolarità: sia che si arrampichi su bricchi, sia che scorra su altopiani, sia che scenda a rotta di collo, sia che buchi montagne, è sconsolatamente buia e vuota. Faccio fatica a incontrare auto o forme di vita. La mezza luna in cielo è davvero l'unica compagna di viaggio che sembra guidarmi verso la ancora lontana Puglia. Tappa quasi obbligatoria, allora, sia per mettere qualcosa sotto i denti, sia per bermi una birra, a Isernia, vivace cittadina che stasera offre una movida ricca di locali di ogni genere, ragazzi, ragazze, pub, bar e quant'altro. Centro storico raccolto, ben conservato e facce oneste, non fighette, anzi qualcuna molto alternativa ma non radical chic... Insomma, l'esatto opposto di Pavia, per intenderci... Un paio di focacce (con la birra Peroni che ormai marca il territorio come da bevanda nazionale) e una vasca per il Corso principale, di questa bella realtà di provincia misconosciuta, che mi presentò l'amico Pablo proprio durante il trip on the road Adriatic Road 2.

    6 - 1003 chilometri. San Ferdinando di Puglia! (BT)! 16 ore e mezza di viaggio lorde, 14 ore nette, velocità media: 70 km/h, percorso: statale 10, statale 9, superstrada E45, statale 4, statale 17, statale 16, soste lunghe: Faenza (RA), Terni, Antrodoco (RI), Isernia, tragitto: Castelletto d.B. (PV) - S.Ferdinando d.P. (BT), carburante Gpl € 42,50..... PEDAGGIO EURO 0,00!!!!!! Per stanotte tappa nella mia casa pugliese, un paio di giorni di mare e poi martedì si riparte per il Salento. Sempre più a Sud...est!

    7 - Sarò ripetitivo, ma non mi stancherò mai di ribadirlo. Lungo tutti i mille esatti chilometri di statale 16 "Adriatica" (da Padova ad Otranto, nda), i migliori panzerotti fritti restano quelli della focacceria - rosticceria "Il Gatto Verde" di San Ferdinando di Puglia (BT).... Per chi non li conoscesse, i panzerotti, o altrimenti detti calzoni, sono un involucro di pasta lievitata e fritta (esiste anche una variante al forno, ma chi scrive preferisce quella classica :-))), chiusa a mezzaluna, e farcita con mozzarella, pomodoro, origano e quant'altro... Qui nel Sud-Est si bevono con Birra Peroni, la nazional-popolare bevanda barese per eccellenza, oppure, valida alternativa, anche con un bicchiere di vino nero "di Troia", vitigno Nord-Barese d.o.c.. Qualcuno in loco si è lamentato che la nuova gestione de 'Il Gatto Verde' ha aumentato i prezzi di listino: oggi tre panzerotti e una Peroni da 0,66 costano l'irrisoria cifra di 5,80 euro...

    8 - Chilometro 1035simo. Trani, lungomare, Cattedrale, bastione, luci, porto. Trani, luci lontane, luna nel cielo, io sto appoggiato a una ringhiera, a vedere la vita passare, il mare di notte, pescherecci all'orizzonte, musica in sottofondo, belle ragazze danzare. Trani, sulla strada Adriatica, stessi palazzi e aria e notte e luci di dirimpettaie Vlore e Tirana e esotici luoghi e ricordi di viaggi, donne amate, donne portate, nel cuore e nel mondo, donne lasciate e dimenticate, per sempre, per dove, per una manciata di soldi, per non so che. Trani, un anno, due anni, sere passate a scrivere di te, di me, di noi, di un tempo volato via, di sogni spezzati, di baci mai dati, di parole in rumeno, in russo o semplicemente in dialetto barese. Trani, città, su di me, su di te, su-d'est d'italia e del mondo.

    9 - Chilometro 1100. Statale 16, direzione Salento. Aria di mare, di camion, cielo alabardato di nubi, di sogni, di velocità, paesi e città adriatiche sfrecciano dal finestrino, l'autoradio racconta canzoni e storie di tempi ormai lontani. Baretti, birrette, viaggiare. Sempre e solo Sud-Est.

    10 - Chilometro 1330. Lento. Violento. Salento. Fine del viaggio, della Terra e del Mondo. Profondo Sud Est.

    11 - Chilometro 1350. Leuca. La punta del tacco, la fine dell'Italia, l'incrocio dei due mari, le grotte, le acque cristalline, le coste adriatiche e joniche da baia Ciolo (luogo di divertimento per i tuffatori più spericolati) alle Maldive del Salento (chiamate così e non fuori luogo per via del colore bianco acceso delle spiagge e dei fondali sabbiosi pseudo-tropicali)... Forse non solo il Salento ma tutta la Puglia dà il meglio in questi ultimi chilometri di terra. Paradisi difficilmente descrivibili, credetemi, ma meglio così: si rischierebbe di sminuirne la bellezza. Quando in barca arriviamo alla Grotta del Soffio (un luogo che sembra uscito da una fiaba d'altri tempi, dove il colore del mare, dei fondali di oltre venti metri visibili a occhio umano e il gioco di luci e ombre vi lasceranno senza fiato) alcuni cellulari ricevono la connessione dalle omonime compagnie della non distante Grecia... Spettacolare infine sorseggiare una birra Nastro Azzurro al Ristorante Lupo di Mare, che si affaccia sulla litoranea con una terrazza che galleggia sull'acqua e che offre una veduta straordinaria (il locale è ideale anche per approfittare dell ottima tipica cucina leucana sia di mare che di terra)... Questa è la Puglia, un mondo a sè.

    12 - Gallipoli. Di notte. Un'isola antica che galleggia fra Spiaggia delle Conchiglie e Baia Verde. Luna nel cielo, mare calmo, strade strette, locali e ristoranti che offrono piatti di mare e di terra e di aria e di infinità. Kalos Polis, in greco la Città Bella, ellenica fonia, doppelganger in Turchia, si affaccia su uno Jonio calmo, dolce e maledetto. Gallipoli, di notte, di cinque anni or sono, con un'amica a parlare, sul lungomare, di vita d'amore di cose sperate mai avverate. Gallipoli, di sogno, un bicchiere di vino bianco, un oceano di gente, che viene, che va, che resta, che parte, da qualche parte, in Salento, nel tacco, voci, canzoni, tarantelle, pizzicate, vento caldo, estate, agosti, cani che abbaiano, innamorati che si promettono infelice eternità, sotto un cielo leccese, pugliese, europeo, migranti, bagnanti, viaggianti, granate, spari, telegiornali, boati, fuochi, notti che non finiranno mai. Gallipoli. Di notte. Stanotte. Dal Sud Est.

    13 - A sud di Gallipoli, fra Ugento e il capo di Leuca, vi è una lunga litoranea dalle spiagge bianche e dai fondali sabbiosi e di acqua cristallina. Si chiamano, come si diceva più sù, "Maldive del Salento" e il soprannome è veramente azzeccato. Il riferimento alle più famose isole tropicali calza a pennello nell'immergersi in questo piccolo paradiso naturale del Salento jonico. Imperdibile per gli amanti delle riviere sabbiose. Sia lidi attrezzati che spiagge libere. Da vedere.

    14 - Otranto. Ceppo del chilometro numero Mille della statale 16, la più lunga e più bella d'Italia, che collega la nordica Padova (da località Prato della Valle) a Otranto lungo tutta la dorsale Adriatica. Io negli anni li ho percorsi quasi tutti, ma come spesso accade il meglio è sempre alla fine. Otranto è anche la città più ad Est di Italia, da qua vicino (Capo d'Otranto, pochi km a sud) in serene giornate si vedono le dirimpettaie coste dell'Albania (chi scrive può garantire che le ha viste). E' inutile quindi raccontare le ennesime meraviglie di questa cittadina pugliese. Qua si confonde la storia, l'aria di mare, la Puglia, l'Europa Orientale, il tutto shakerato in una frizzante serata estiva. Concerti di pizzica, cartomanti, canzoni di De Andrè in sottofondo, il normanno castello che si affaccia sul mare, racconti di navi che salpavano per la Terra Santa, l'impero Ottomano, Costantinopoli e tutto quel mondo di una volta. Impossibile rimanere indifferenti a Otranto. Tanto meno per me. Mi affaccio sul lungomare e ammirando l'Adriatico notturno e silenzioso il mio sguardo corre oltre l'orizzonte e va verso quell'Est amato e mai dimenticato che mi porto dentro ovunque vado. Ecco che lo rivedo, allora, quel viaggio, uno dei tanti, in auto verso l'Albania attraverso l'ex Yugoslavia (cfr. ‪#‎adriaticroad‬), eccole Tirana, Durres, Elbasan, Fier, Vlore... e tutto il resto, tutti gli altri viaggi, fino a Mosca attraverso Sofia, Belgrado, Bucuresti, Budapest , Kiev, Minsk , Chisinau, Riga, Tallin, Vilnius, Zagabria, Ljublijana, Skopje, Podgorica, Salonicco, Istanbul, Varsavia, Praga, Bratislava, San Pietroburgo.... siete tutti lì davanti a me.... E qua da una Puglia che è più Oriente che Italia è già stupenda e atroce nostalgia del mio Est.... ‪

    15 - Salento. Versante Adriatico. Torre dell'Orso, una delle cinque perle di Melendugno (le altre sono: San Foca, Roca, Specchia e Sant'Andrea). Acqua caraibica e mix di spiagge, rocce, scogli e faraglioni. Nonostante lo Jonio offra sicuramente scorci e riviere indimenticabili, chi scrive è un salento-adriaticista irredentista (non odiatemi amici/che dell'altro versante), perché secondo me luoghi come Laghi Alimini, Baia dei Turchi, Marina di Castro, Ciolo e i suddetti lidi melendugnani hanno una marcia in più. I soli influssi est europei (di fronte c'è il golfo di Vlore, nda) fanno la differenza. Se Marina di Pescoluse è soprannominata le Maldive salentine, Melendugno è l'alter ego caraibico. Friselle, puccia e rosato d.o.c. da gustare in tanti posti davanti al mare. Sud-Est, più est che sud.

    16 - Lecce. Una mia vacanza in Salento non finirà mai senza la consueta tappa alla pucceria di via Leopardi (circonvallazione interna, nei pressi di Via del Mare). La Puccia, è un tipico panino leccese, fatto con pasta di pizza e infarcito di ogni companatico. Fatevi fare una base di salume e formaggio, poi infilzate di maionese, insalata russa, wurster, tonno, verdura, sott'olio, carne e qualsiasi cosa vedete ai banconi del locale. Il tutto a soli 5 euro. É uno snack che sostituisce una cena veloce e economica.

    17 - Lecce non è una città. E' una fiaba incantata. Chi mi legge e chi mi conosce sa che ho girato quasi tutta l'Europa, soprattutto la parte Orientale, e che ho una classifica tutta mia delle città più belle che ho visto: i primi tre posti sono occupati da irremovibili località come San Pietroburgo, Mosca e Bucuresti. Ma subito dopo il podio viene un'Italiana: si trova in Salento, e si chiama Lecce. Sì, avete capito bene, Lecce, per chi scrive, è la città più bella della nostra penisola, batte le più blasonate Venezia e Firenze, surclassa la ricamata Siena, e oltraggia sia Roma che Napoli che Milano che tutte le altre metropoli geografiche. E' ora di rompere questo tabù e confessare che Lecce lascia una magia che nessuna delle sopracitate connazionali potrà lasciarvi. Lecce non si visita. Quando arrivate a Piazza Sant'Oronzo (il cuore del centro storico, dove si ammira l'alta statua dedicata all'omonimo Vescovo e un bellissimo e ben conservato Anfiteatro Romano) se avete una mappa della città buttatela via. Lecce è meravigliosa girarla senza avere alcuna indicazione, né punti di riferimento, camminando e perdendosi per i vicoletti, passeggiando su tutto ciò che vi potrà accogliere: chiese barocche, chiese greche, palazzi in pietra leccese, negozietti che vendono prodotti di artigianato locale, ecc. Anche se assaporare la "Firenze del Sud" è soprattutto sedersi ai tavolini esterni del rinomato Cafè Alvino (piazza Sant'Oronzo, di fronte all'Anfiteatro) e sorseggiare un tipico caffè con latte di mandorla, magari mangiando un ottimo pasticciotto (un dolce tipico del Salento, composto da pasta frolla farcita di crema pasticcera e cotto in forno, nda) e assistendo per caso a una delle rappresentazioni musicali o teatrali a cielo aperto che spesso animano questa piazza. Ammetto che in tutto quello che scrivo è (purtroppo o fortunatamente) deviato dai soliti regressi sentimentali: Lecce, rivista con gli stessi occhi, qualche anno dopo che mi fu ri-raccontata da una persona, non ebbe più lo stesso quasi amorfo impatto della prima volta. Tuttavia, è innegabile che si tratta di una città meravigliosa, piena di opere d'arte pazzesche, dal millecentesco Duomo al Castello di Carlo V, che vi lasceranno senza fiato e vi proietteranno in una dimensione parallela fuori da ogni tempo e spazio. E pensare che tutto attorno c'è il Salento, questa terra spesso dipinta e inflazionata da foto vacanziere e nulla più, e neanche una parola sul sub-mondo di borghi entroterreni che sembrano restati a mezzo secolo fa; sulle strade che corrono fantasticamente in mezzo a boschi di ulivi e muretti di pietra, che sembrano usciti da un racconto dei fratelli Grimm; sulle pittoresche immagini al tramonto di file di uomini con le brocche vuote da riempire davanti ad un'unica fontanella d'acqua del paese; o sulle vecchiette sedute lungo la strada che ti osservano quando passi da turista quasi come se fossi un marziano. Quando sarete in Salento, e lascerete Lecce per ultima tappa, e la assaporerete dopo aver scavato fra le maglie di questa incredibile terra, allora capirete cosa vi avrò voluto dire... Niente epitaffi di fine vacanza sul Salento, c'è già chi intasa la rete di cose simili e vi rimando a loro. Mentre lasciamo la città alle nostre spalle e la s.s. 16 ci tuffa nella notte vorace verso nord, verso Barletta, verso quell'altra parte di Puglia che si chiama "Terra di Bari", solo la contentezza e la gioia di aver ritrovato le piccole cose sempre identiche e immutabili nel tempo sconfiggono la sincera malinconia che si prova nel retorico andar via. Piccole cose, ma proprio quelle che piacciono a me... Basta e avanza per continuare il viaggio e portarmi via con me tutto ciò di cui ho veramente bisogno....

    18 - La Puglia nascosta e poco conosciuta ma che offre ugualmente scorci marittimi notevoli. É il caso di Bisceglie, cittadina nord-barese, posta sul confine fra la neo Area Metropolitana di Bari e la provincia di Barletta/Andria/Trani. Spiaggia stretta e ghiaiosa, fra mura antiche e un mare Adriatico limpido e azzurro. Centro storico di viette labirintiche e gioielli romanici. Suggestivi aperitivi con vista mare in uno dei tanti locali a tema sul lungomare. Pollice sù.

    19 - Barletta. La città di Pietro Mennea. 19 secondi e 72 centesimi. 200 metri piani. Record mondiale a Mosca 1980 (Cccp. fanculo il boicottaggio euroatlantico), a tutt'oggi record Europeo. La "Freccia del Sud". Mitico. Orgoglio biancorosso RIP :'-) Su Barletta non mi esprimo, è la mia seconda casa, ne ho parlato e riparlato più di una volta. La città storicamente è famosa per la celebre "Disfida di Barletta", scontro cavalleresco del 1503 fra italiani e francesi (ogni anno in febbraio c'è una rievocazione storica dell'evento). Riporto solo le essenzialità da visitare: Cattedrale di Santa Maria Maggiore (nel cuore del vibrante centro storico ricco di locali di ogni tipo - si raccomanda l'Irish Pub Saint Patrick, dove si tengono spesso concerti live), il Castello di Carlo V (sul lungomare sud), la gigantesca statua di Eraclio (chiamata il "Colosso di Barletta"), e la litoranea nord, spiaggiosa e ricca nelle stagioni estive di lidi e locali aperti fino all'alba. Nelle vicinanze: Castel del Monte (Andria), ottagonale fortezza fatta costruire dall'imperatore Federico II nel XIII secolo, dalla cui sommità si domina un eccezionale panorama; Canne della Battaglie, resti di una antica città romana (oggi parco archeologico), sede dell'omonima battaglia fra Romani e Cartaginesi (216 a.C.).

    20 - Vieste (FG), punta del promontorio Gargano, lo sperone d'Italia. Una delle sette meraviglie del Gargano, le altre sono: Mattinata, Mattinatella, Pugnochiuso, Peschici, Rodi e Isole Tremiti, una più bella dell'altra. Spiagge, rocce, scogliere e mare tropicale. Due ore di strade tortuose e tornanti per arrivare dalla litoranea (la città fino a qualche tempo fa era soprannominata "la Sperduta"), ma ne vale la pena. Inoltre lo sfondo della città vecchia arroccata su bianche scogliere è da dipinto immortale.

    21 - Trinitapoli (BT). Chioschetto, parchetto, muretto, musica, in sottofondo, in mano una birra, lontano, una luna piena nel cielo, alberi di ulivo, cielo pugliese, cielo di te, ragazzi, ragazze, bellissime, sguardi, amari, cocktails, nord barese, puglia, misantropia, misoginia, eppure tu, tante tu, tanti me, tanti perché, ricordi in questo prato di estate andate e mai più tornate, senza motivo, senza poiché, senza te, spiagge sudfoggiane, labbra di sale, tramonti sulle saline, fenicotteri, ulivi, statale 16, donne, sesso, amore, chissà che, settembre alle porte, chissà cosa porterà, nuove illusioni o tristi realtà. Salapia. Sud Est di italia.

    22 - S.Ferdinando di Puglia (BT) - Prendete 100 gr. di orecchiette baresi (orecchiette o strascinati, in teoria la differenza è solo geografica - la prima è una dicitura nord-barese, la seconda è più della zona del barese vero e proprio - ma in pratica le orecchiette sono più piccole, mentre gli "strascinati", come dice il nome, sono leggermente allungati - quando si fanno in casa col pollice si schiaccia un po' di più e in maniera più distesa l'impasto di farina di grano duro); una manciata di rucola (l'ideale sarebbe quella selvatica, che nasce spontaneamente negli uliveti nel Parco del Fiume Ofanto, nda); e pomodorini rossi tipici della zona. Soffriggete pomodorini, aglio e cipolla - se volete allungate con un po' di sugo pronto. A parte cuocete le orecchiette. A un minuto dalla cottura buttate nella pentola 70/80 gr. di rucola, in modo da scottarla appena (non troppo, perché poi la rucola tende a restringersi e a compattarsi troppo). Scolate il tutto e poi spadellate con i pomodorini soffritti. Otterrete un piatto di orecchiette & rucola che è un'ottima variante alla più nota e inflazionata tradizionale con cime di rape (e per chi scrive, con rucola è decisamente più buona!!!). Gocce di olio d'oliva della cantina sociale appena prima di mettervi a tavola (in alternativa ricotta dura grattugiata). Innaffiate il tutto con ottimo vino "Nero Di Troia" d.o.c....

    23 - Margherita di Savoia (BT) - Sole. Mare. Caldo. Belle pugliesi. Ferie. Vacanze. 31 Agosto. Puglia. Golfo di Manfredonia. Tutti partono, tutti rientrano, io Res(is)to. Non un passo indietro. La California d'Italia. La città del Golfo di Manfredonia è famosa per le terme, le saline (ne parlo più avanti) e perchè dopo l'Unità di Italia fu intitolata all'omonima regina (prima si chiamava Salina di Barletta).

    24 - Zapponeta (FG). Adriatico foggiano. Sotto il Gargano. Alma Dannata, Tavoliere, saline, strada 66, caldo, afa, zone umide, paludi, alvei asciutti e secchi, sabbia bollente, campi di pomodori e di cipolle, schiavi africani che lavorano per qualche euro. Percorro per km interi un'arida pianura attraversando il nulla completo. Sembra di essere nel Texas, incrocio solo camion lungo una strada dritta che sembra una high-way nordamericana. Nessun autostoppista alla Jack Kerouac però sul mio cammino. E niente di niente all'orizzonte del pianeta. Solo carcasse di animali morti ai bordi delle strade, sotto un sole che sembra di un'altra galassia... Gargano lontano e irraggiungibile. Pensieri.... Alina, Alina, che begli occhi e che bei capelli hai, lunghi, lisci e neri, raccolti con una molletta buffa e birichina, in quel tuo corpo mozzafiato sotto un'ulivo sono la parte più bella di te. Pelle, labbra, seno, corpo, fianchi: il tuo sorriso resta il paesaggio più bello in quel viso malinconico che mi ha colpito, steso, affondato, ammazzato. E Barletta sullo sfondo che rideva, beffarda, di me, di te, del mio rumeno impacciato, dell'estate finita, del caldo atroce, di una birra Peroni, di continuare a pensarti per ore... Fanculo. Smancerie romantiche spazzate via da un Amaro Lucano al Bar Sport. Zapponeta, dicevo. Piccola città fantasma, che appare in un mondo fantasma, popolata anch'essa di fantasmi. Il vecchio barista mi sorride con un dente solo rimasto in bocca e io porgo un euro e trenta cents (manco la metà di quanto pagherei nel grande Nord). Gazzetta del Mezzogiorno, Gazzetta dello Sport, voglia di mare. Eccolo finalmente: spiagge di sabbia nera e deserte, acqua chiara e vento caldo dalla Yugoslavia che c'è e non c'è più al di là del mare. Zapponeta, mannaggia. Una sera, una notte, un chiaro di luna, amici al telefono, mi passano la tua voce e io imbecille ubriaco sbronzo di me non so che dire. Tante cose nella testa, quasi nulla quelle dette. Settembre mesi di dilemmi, spesso guai e delusioni. Quest'anno rimandati. Io resto qui a godermi la Puglia, il mare Adriatico, le mie storie, i miei viaggi, taralli e vino rosso, belle ragazze e il caldo che fa.

    25 - Le "SALINE" di Margherita di Savoia (BT) (come già detto "Salina di Barletta", prima dell'Unità d'Italia) sono le più grandi di tutta Europa. Si espandono dalla cittadina nord-barese verso nord, affacciandosi sul Mare Adriatico ed occupando quasi interamente l'estensione di un vecchio lago salato costiero (gli altri due foggiani ancora esistenti sono Lesima e Varano; mentre più a Sud ci sono gli Alimini in provincia di Lecce, nda), chiamatosi Lago di Salpi, che era, quest'ultima, una antica città romana (Salpi o Salapia) sulle cui rovine oggi sorge (un po' più spostata a sud) l'odierna Trinitapoli. In queste acque salmastre nidificano i fenicotteri rosa, e osservarli in volo in amene serate al tramonto è uno spettacolo davvero unico. Così come ammirare il sole che scende sulle vastissime vasche d'acqua da cui poi viene estratto, lavorato e prodotto il comune sale da cucina. Una comoda pista ciclo-pedonale, parallela alla strada, unisce la vicina Trinitapoli da una parte e la litoranea del Golfo di Manfredonia dall'altra. Ideale per un passaggio veloce e un paio di scatti che resteranno sicuramente memorabili.

    26 - Il Sud-Est anticamente era Magna Grecia... Per cui da queste parti di mondo si adoravano gli antichi Dei greci, japigi e dauni... Se mi sforzo di immaginarmi cosa mangiavano, io penso filetto di cavallo e salsiccia di cavallo, con ottimo vino rosso d.o.c. "Nero Di Troia"... Tutto quello che leggete (4 bistecche e 1 salsiccia): euro 6,00. +Birra Peroni da 0,66cl. presa al Bar: ero 1,80. +Amaro nazionale Lucano: ero 1,30...... A meno di dieci euro ho banchettato con Zeus e soci...

    27 - Polignano a Mare (BA), cittadina sud barese, col centro storico molto bello e raccolto (da visitare la stupenda Torre dell'Orologio e le balconate che offrono una vista mozzafiato sul mar Adriatico), può ricordare a primo impatto una cittadina delle Cinqueterre liguri. Ha dato i natali al celebre cantante Domenico Modugno (nella bella piazza con terrazza sul mare c'è una statua a ricordarlo) e offre baie e insenature di acque cristalline. Ideale località per amanti di tuffi e spericolatezze varie. Nei bar del centro si beve Caffè "Speciale", una variante (con scorza di arancio e altri aromi) tipica polignanese.

    28 - 10 km più a sud della bella e nota Polignano a mare la s.s. 16 fra le uscite di Alberobello e Castellana (qui inizia la vera Puglia, un meraviglioso percorso di luoghi incantati conservati come natura li fece: grotte, trulli, cittadine dalle viette bianche e strette, parchi archeologici, ecc.; il tutto sfocia nella stupenda Valle d'Itria, cfr. "This is Apulia") ci porta a Monopoli (BA), meno conosciuta ma ugualmente graziosa cittadina del Sud Barese. Le coste rocciose che da Capitolo accompagnano la litoranea verso il centro cittadino lasciano letteralmente a bocca aperta. Insenature, baie, acqua verde-chiara e trasparente, e come in un quadro di Magritte lo sfondo della Cattedrale e del bellissimo centro storico. Questo è l'ultimo avamposto barese caratterizzato da scogliere e rocce. Nella vicina e già brindisina Fasano le spiagge tornano sabbiose fino al Salento. Se percorrete la strada verso i celeberrimi lidi leccesi fate sosta a Monopoli o Polignano per gustarvi due valide alternative pugliesi.

    29 - "Ciuffted" (o "uascezz", a seconda della zona) di fine estate. Significa festicciola fra amici. Qua nel Nord Barese si mangiano alla brace gli "gnumaredd" (torcinelli ovvero involtini di interiora di ovino) e "tacchecedd" (costolette sia di agnello che di maiale). Nonostante la sola idea di mangiare intestino arrosto possa fare rabbrividire, assicuro che gli "gnumaredd" da Barletta, a Bari, alle Murge sono un cibo tradizionale, sia per grandi pranzi che fra mangiate informali. Assolutamente accompagnati con Birra Peroni o vino rosso d.o.c. Di Troia.

    30 - Settembre pugliese. Mare Adriatico calmo, fra scogli, spiagge deserte, acque che sembrano piscine salate tutte per me... Ricordi... di Settembri andati e mai più tornati... Quando facevo le scuole superiori, al Bordoni di Pavia, in Puglia trascorrevo minimo due mesi ogni estate. Una volta terminati gli ultimi giorni di Ragioneria e attesi quei sempre dannati quadri valutativi di fine giugno - che sentenziavano verdetti che all'epoca erano feroci e snervanti sentenze, come processi per omicidio volontario - partivo per la Puglia, destinazione casa dei miei buonanime nonni materni, che mi attendevano teneramente come un figliol prodigo che proveniva dal lontano "nord".... La nebbiosa Val Padana, con le sue interrogazioni di Diritto Privato, di Tecnica Bancaria e di Chimica Merceologica, l'avrei rivista solo qualche giorno prima di iniziare il nuovo anno scolastico... Niente patente, né tanto meno l'utopia di avere un'automobile: viaggiavo su e giù per l'Italia con quei mitici e leggendari treni notturni Espressi, dove il solo pensiero di correre verso l'agognata Puglia mi teneva sveglio e febbricitante sugli scomodi e duri sedili di prima o seconda classe degli affollati e stipati carri bestiame, come oggi lo sono (perdonatemi il confronto politicaly Scorrect, ma rende bene l'idea dei miei viaggi notturni di quegli anni...) i barconi che sbarcano sulle coste siciliane.... Puglia, che all'epoca PER ME era ingenuamente e romanticamente solo il binomio: Margherita Mare, di giorno / San Ferdinando Piazza, di sera. Senza un mezzo di locomozione, si partiva tutti quanti, in quelle mega compagnie adolescenziali degli anni '90, a bordo di stipatissimi autobus mattinieri della allora ATAF, direzione mare. Una volta in loco si noleggiavano due ombrelloni al Lido Perla, anche in dieci persone (né sdraio, né lettini: solo asciugamani accavallati e accampati entro le piccole ombre circoscritte dalla terribile e fantozziana sabbia bollente); due tranci di pizza o di focaccia alla panetteria di fronte alle Terme erano le uniche tregue ai crampi della fame... Alla sera vasche in piazza, su e giù a parlare con amici e amiche di confidenze sentimentali verso donne quasi sempre al di fuori del gruppo. Falò in spiaggia alle vigilie di San Lorenzo e di Ferragosto, con una chitarra, qualche cassa di birra, una radio con musica trash-dance di quei tempi (vi ricordate gli Snap? detto tutto :-))), e i primi spinelli di nascosto, erano le grandi trasgressioni di miei 16/20 anni... Bei tempi, spensierati e ovviamente mai più tornati... Oggi della Puglia conosco tutto, da Faeto a Leuca non c'è posto che non abbia visto o conosciuto o apprezzato solo fermandomi a bere una birra Peroni o una Raffo, ammirando e raccontando la straziante e malinconica bellezza davanti ai miei occhi di questa terra stupenda e mozzafiato... Eppure, quanto mi manca a volte quella "piccola" Puglia compresa fra i primi B.52 al bar Falcone, le canne nel vicoletto dietro la Piazza, le dichiarazioni d'amore lungo la stradina che scendeva alla Sala Fontana, le mattinate al mare di Margherita, i falò (o i capodanni o le pasquette per le vacanze invernali e primaverili) sotto quei cieli notturni magicamente Pugliesi che sembravano fossero durati per sempre... Era la mia Puglia antica, piccola, dolce, adolescente, sbarazzina e frizzante... E che niente al mondo mi avrebbe potuto portar via... Poi, le cose cambiano sempre, e la Vita, purtroppo, ha un suo copione e una sua direzione, ed eccomi qua: quarant'anni, lido Blue Marine alle porte di Margherita, terz'ultimo giorno di ferie di un lavoro statale, impiegato, stipendiato, salariato, indeterminato, a posto per sempre e per l'eternità.... Eppure... Eppure, a volte sento nostalgia di quella Puglia di tanto tanto tanto tempo fa............... :'-)

    31 - Piatti di mare. "Scarpetedd" (calamari o seppiolini crudi bianchi) con cozze nere. Si mangia tutto crudo così come viene pescato. Quando ordino gli 'scarpetedd' in una delle poche pescherie di Margherita di Savoia (BT) aperte alle sette di sera, una gentile signora dietro il bancone che vende ogni ben di Dio pescato in quella meraviglia chiamata mar Adriatico, notando forse il mio accento forestiero, mi chiede se le seppie le voglio pulite. Acconsento. Dai frutti di mare che ho appena selezionato lava via tutto il nero seppia appiccicato sopra e mi consegna una busta in acqua salata di mare di calamari pronti a essere mangiati così come sono. Bisogna, tuttavia, 'rizzarli'. La busta d'acqua marina va sbattuta continuamente, almeno per 10 minuti, sù sé stessa o contro i lati del lavandino di casa. Con fermezza e senza pietà. E se l'acqua dentro farà un po' di schiuma significa che è un buon segno (lo sbattimento serve ad impregnare di sale il frutto di mare e a renderlo più tenero). Versare il tutto in una biella e marinare con olio d'oliva pugliese a volontà (non abbiate paura di esagerare), qualche goccia di limone, e pepe a più non posso. Il piatto è servito così. Per le cozze, invece, strategico piatto di contorno (che qui si vendono max 2 euro al kg, nda): cuocere in un pentolino a fuoco lento e senza coperchio. Una volta socchiuse spruzzate limone quanto basta. Eccovi un crudo piatto maritimo di Nord-Barese che vi sazierà e vi lascerà in bocca per parecchi giorni il vero e saporito gusto dell'Adriatico Pugliese.

    32 - Sperduta fra i colli e i boschi murgiani, da agosto al primo fine settimana di settembre, si tiene la Festa della Birra di Cassano Murge (BA, paesino sulla statale fra Bari e Matera), la più grande e importante di tutta la Puglia. Cinque settimane di concerti, dj set, musica dal vivo, animazioni in quello che é il vero e proprio October Fest barese per eccellenza. Spazi all'aperto, tendoni, bancarelle e un'area concerti attrezzata animano uno degli eventi clou e più affollati delle estati pugliesi... Impossibile concludere una vacanza nel Sud-Est senza una tappa a Cassano, sgolandosi un litro di birra, mangiucchiando i tipici prodotti della zona (formaggi, carne di agnello, di cavallo, ecc.) e ballando letteralmente sopra i tavoli del tendone principale a ritmo rock, pop e dance. Armatevi di pazienza sia per trovare il posto (una volta a Cassano Murge - con la s.s. 16 uscita omonima sulla tangenziale di Bari; con l'A14 uscita Acquaviva delle Fonti - seguite le indicazioni per Agriturismo Amicizia), sia per le lunghe file alle casse. Birra di stasera dedicata all'amico pugliese Gianni (1971-2014), negli anni addietro immancabile compagno di bevute e baldorie sotto il cielo murgiano. Per te G., brinda da lassù in mezzo agli angeli. Rip :'-)

    33 - ....finchè all'orizzonte non cominciano ad arrivare grosse nuvole grige, il mare si fa improvvisamente mosso ed agitato, e i pochi ultimi stabilimenti balneari chiudono inesorabilmente gli ombrelloni per sempre. Soffia un vento, non più caldo come i giorni scorsi, ma quasi freddo e carico di gelo, e lo sguardo corre a nord, oltre il promontorio del Gargano e oltre lo specchio del Golfo di Manfredonia: l'estate è finita, l'autunno è alle porte più di quanto sembri e domani mi attende la lunga strada del ritorno verso quei luoghi che solo per mera convenzione sono costretto a chiamare "casa". Strada, che irrazionalmente sarà più lunga di quella dell'andata, nonostante i chilometri sono perfettamente uguali... Saluto il Mare Blu, le lontane boe rosse che galleggiano al largo (che branchi di malefiche meduse hanno impedito che le raggiungessi a nuoto in questi giorni: un motivo d'orgoglio per riprovarci la prossima estate!), e l'orizzonte ancora più distante... Magicamente il mio pensiero va ai prossimi mesi e settimane, ai viaggi che verranno, verso quell'Est, proprio oltre il Mare, verso mete sempre più estreme e ignote, ma anche verso giorni, quelli che passerò nella routine, decisamente più inquieti e spaventosi.... Cambierà settembre finalmente qualcosa nella mia vita? Cosa mi aspetterò da questo nuovo anno? Le solite cose? O finalmente nuove speranze? o, invece, le puntuali vecchie illusioni?.... Domande, domande, tante.... e una sola bellissima certezza: che il mio Mare Blu, prima o poi, fra un viaggio in Caucaso e nuove battaglie della Vita, lo rivedrò; e non ci saranno né passare delle stagioni, né freddi inverni, né carri armati, né invasioni extraterrestri a impedirmi questo........

    34 - "Se pass iòn e m'addumend: stoc meghj mò ca ten" (modo di dire nordbarese). Una fra le migliaia di migliaia di cose che mi mancheranno della Puglia sarà sicuramente la sua cucina e i suoi piatti sia di terra che di mare. In questi giorni ho avuto modo di parlarvi della ottima, squisita, eccezionale cucina mediterranea... Ecco allora come congedarsi nel migliore dei modi dal Sud-Est: spaghetti e cozze, un piatto semplice, ma dalla resa molto efficace. Soffriggete in una padella aglio e i tipici pomodorini rossi della Valle dell'Ofanto. Aggiungete le cozze dell'Adriatico e un po' di acqua di mare (la stessa che filtrate dalle cozze). Cospargete di prezzemolo. Gli spaghetti, a cottura quasi ultimata, vanno spadellati insieme al soffritto, e a seconda che vogliate un piatto asciutto o brodoso aggiungete o meno ancora acqua salata. Olio d'oliva extravergine pugliese d.o.c. a volontà e, eventualmente, pepe. Una volta mangiato il tutto è d'obbligo con il brodino restato nel piatto fare la 'scarpetta' con pezzi di pane di Altamura o di Monte Sant'Angelo (sono tipici micconi di pane di farina di grano duro che durano parecchi giorni anche fuori dal freezer senza perdere di fragranza, nda). E per concludere il pasto, pesche e vino: tenere immersi i pezzi di frutta qualche minuto nel bicchiere in modo da impregnarli il più possibile dell'ottimo aroma del Nero Di Troia d.o.c.. (in alternativa alle pesche: taralli o scaldatelli sud-foggiani). Tipica cena spartana, economica e veloce qui nel Nord Barese.

    35 - Marina di Chieuti (FG). Confine di Stato fra Puglia e resto d'Italia / del Mondo. La lunga strada nazionale 16 verso casa.... Ciao Puglia. Non sei e non sarai mai una vacanza per me. Io ti vivo, sempre, un pò. .. "La vita può togliere un pugliese dalla Puglia, ma non potrà mai togliere la Puglia da dentro un pugliese...." (proverbio barese).

    36 - Per il mio trip ‪#‎roadtoapulia2015‬ sono doverosi alcuni ringraziamenti. Innanzitutto tutti i posti, i baretti, i percorsi, e le persone che ho incontrato / incrociato lungo le strade nazionali e non attraverso quelle tediose autostrade costose e capitaliste.... la Livietta, la mia simpaticissima cagnolina di peluche, che mi accompagna in quasi tutti i miei trips... il baracchino di Faenza (RA), che nonostante crisi, inflazioni, depressioni, eccetera, eccetera, oggi come dieci anni fa sopravvive ancora vendendo bicchieri di buon vino romagnolo a 70 centesimi.... MITICI!!!... La Signora Elena della Trattoria "Vecchia Salara" di Antrodoco (RI), che indossa sempre orgogliosamente il grembiulino con la scritta ricamata: 'La Regina della Cucina'; grazie per la sua gentilezza, ma soprattutto la sua simpatia, spontaneità e genuinità, qualità sempre più rare in un mondo alieno e artificiale come il nostro... Il pub Alter Ego di Isernia, la focacceria poco più avanti e tutta quanta questa bellissima e poco conosciuta cittadina molisana, che mi ha fatto conoscere il mio amico Pablo durante un precedente on-the-road... Alessandra e Ketty che mi hanno aspettato fino alle 2:30 di notte perché sono un pazzo scatenato che NON viaggia in autostrada, ma solo su strade statali, e ci mette volutamente 16 ore (anzichè 8) a scendere nella Puglia ofantina... Marina che ho visto pochi giorni, ma ci rifaremo alla prossima!!... Mario e Vincenzo che mi hanno ospitato al lido Ciccio Bacco di Margherita di Savoia (BT), stupenda litoranea soprannominata da me la "California d'Italia".... il mitico Lido Miramare, sempre di Margherita (BT), che fa pagare solo il parcheggio (3 euro) e non chiede mai un centesimo in più per ombrelloni, bagni, scogli, insolazioni, tuffi, ecc.... e i suoi innumerevoli gattini che vivono in un paradiso di posto.... il simpatico micio, invece, zoppo e senza una zampina della stazione di servizio di Trinitapoli (BT), che ogni anno che vado giù rivedo sempre più combattivo e battagliero e pieno di voglia di vita nonostante la forte menomazione... :'-) ...la signora della pescheria di corso Regina, che mi ha gentilmente preparato i polipetti bianchi, pronti per essere marinati e mangiati crudi... il mitico Bar Falcone (covo delle prime bevute di oltre un quarto di secolo fa) e la pizzeria Il Gatto Verde di San Ferdinando di Puglia (BT): senza questi due posti le mie vacanze non avrebbero alcun senso.... Angela di Milano, per avermi fatto conoscere il bellissimo mare di Bisceglie (BT), che mancava al mio repertorio... Caty e Joe, che come ogni anno mi hanno ospitato e fatto passare una bellissima giornata in quel di Vieste (FG), la perla forse più bella del Gargano.... Ketty, Lidia, ancora Angela, Mario e Gaetano per i quattro bellissimi giorni trascorsi a zingarare in Salento da una spiaggia tropicale a una città incantata... Miki Zac e la sua bellissima bambina incontrate sul lungomare di Marina di Nardò (LE)... la mitica pucceria di via Leopardi a Lecce: ogni mia gita in Salento non si concluderà MAI senza una tappa finale là dentro... idem il Cafè Alvino di piazza Sant'Oronzo, per i suoi pasticciotti e i caffè con il latte di mandorla offerti in quello splendido scenario... lo staff e la crew che da 23 anni organizzano la bellissima Festa della Birra di Cassano Murge (BA), la festa più bella di tutta la regione... Dora e Pasquale per l'unica ma bellissima serata trascorsa nella mia amata Barletta ....il favooooloooosooooooo Bar Sport di Zapponetaaaaaaaaa (FG): amari a 1,30 euro e birre Peroni a 80 centesimi!!! mitici! Grazie di esistere!!!....... Mastrochef Gennaro per i consigli culinari, e non solo, su ricette pugliesi di mare e di terra... Mastrochef 2 Dante per le giornate al mare e le sue teglie di lasagne... ultimi, ma non da meno, anzi, il resto dei miei amici pugliesi (Nunzione, Liddy, Mary Angie, Giusy, Kiara, Pino, Lucy) che sopportano da anni le mie uscite e azioni da fuori di testa ma che nonostante tutto continuano a volermi un gran bene .... E tutti gli altri che magari mi sono dimenticato di elencare, ma che sono stati co-protagonisti di questi 16 giorni di vacanza e di questi oltre 2300 chilometri sù e giù da qui al tacco dello stivale italico..... grazie a tutti!!!! Alla prossima!!!! #roadtoapulia2015 ‪#‎iononviaggioinautostrada‬

    Edited by Liutprando - 10/4/2016, 16:39
      Share  
     
    .