MIRKO CONFALONIERA

  1. ADRIATIC ROAD
    Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania, Salento, Puglia

     
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    "Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato..." (Edgar Allan Poe).

    autostrada-tirana-durazzo

    Qualche settimana fa, durante il mio ultimo viaggio in Polesine, attraverso le 'Badlands' - di cui ho più volte narrato su queste pagine - sdraiato sulla spiaggia di Barricata osservavo il mare Adriatico nel suo inquieto e maestoso ondeggiare. Lo stesso mare che fin da bambino guardavo con timore dalle spiagge pugliesi di Margherita di Savoia (BT), e - crescendo negli anni - da svariati punti lungo il suo litorale. L'occhio sempre dopo un po' cadeva inevitabilmente sulla linea dell'orizzonte, e lo stesso pensiero bizzarro della mente chiedeva ripetutamente cosa si celava dietro a quell'orizzonte.......... è venuto il momento di scoprirlo......................................

    EST EUROPA

    1 - Forse è vero che scappare non è la soluzione. Perchè, lo ammetto, dietro ad ogni viaggio c'è una fuga, una voglia di evasione, perché il solo senso di esplorare nuove terre non soddisfa l'umano desiderio di prendere e partire. C'è proprio una molla interiore, un riscatto, un'idea di libertà. E chi se ne frega se tutto ha un tempo limitato, se questa vacanza che comincia domani con un viaggio on-the-road verso la ex Jugoslavia, e poi l'Albania e infine la Puglia avrà i giorni contati e finirà. Io vorrei già che fosse finita, vorrei già che domattina fosse la fine di agosto, così sarei sicuro, o quasi, di poterla rivedere. Perché con Lei lontana, dall'altra parte del continente, restare qui a contare i giorni, le ore, i minuti, gli eterni secondi, è solo una guerra nella mia testa che l'assedio di Stalingrado a confronto fu una partita a 'Guardie e Ladri'. Viaggiare, scrivere, sognare, guardare un cielo notturno, un aereo nel cielo, un paesaggio mai visto prima, un sorriso di una nuova cameriera che lavora da Vito's, il lento evolversi del tempo, un suo sms nel cuore della notte, le nuvole, i cieli, i tramonti, le albe. Niente. Ogni cosa perde di valore. Domani parto per l'Est. Tanto per cambiare. Lo riammetto, dietro ad ogni viaggio c'è una fuga. E scappare non è una soluzione. Infatti, non lo è. E' solo un modo per far passare il tempo che mi separa da lei. Intanto vediamo come sono le notti di Zadar, le coste del Montenegro, i matrimoni a Elbasan, la Puglia vista da una nave, e la magia di una piazza che balla sulle note di una tarantella. A tutto il resto penseremo a settembre. A te invece penserò ogni istante. Buona permanenza a chi resta. Ci si legge dall'Est. Naten e mire.

    2 - Zadar. Lungomare di Sukosan. La luna quasi piena in cielo. Un ticchettio costante di gocce che cadono dal balcone sopra il nostro. Le stelle nel cielo di Zadar. E il suo mare calmo. Fin troppo. Luci lontane, di un mar Adriatico contornato da chilometri e chilometri di autostrade. I silenzi e i pensieri su un balcone di Zadar. Il profumo dell'Est Europa, l'odore delle marmitte e del catrame in mezzo ad un nulla desolato, skyline distanti di un litorale intangibile. Ricordi di altre notti, inevitabili, passate con lei. Senza sonno la notte di Zadar, con la sua luna semicapovolta che sta per tramontare nell'acqua. Si sta bene su un balcone a contemplare gli 800 e passa km di strada e di ricordi. E gli 800 che verranno, domani, per attraversare tutta la ex Yugoslavia. Zadar, Croazia, ore 2:35 del mattino, Est Europa.

    3 - Sukosan, sobborgo marittimo a 10 km a sud di Zara. Paesino di mare prettamente turistico, imballato di spiaggianti e promesse di una bella e calda giornata. Al Bepo Hostel, uno dei tanti B&B che colonializzano il lungomare da Zadar in giù, si può fare colazione con vista direttamente sul porto e questo lembo di mare Adriatico. Il viaggio fra poco prosegue verso il Montenegro e stasera: Tirana, Albania!

    4 - Dopo Zara l'autostrada arriva fino a Metcovic, poi é tutta statale che si avvicina al litorale e prosegue verso sud costeggiando un orizzonte di isolotti e penisole. Almeno fino a Dubrovnik, la "Ragusa di Dalmazia"; subito dopo si entra in Montenegro e le spiagge adriatiche sono più simili a quelle italiane. Anche a livello di locali e di movida. Una bella eccezione é costeggiare l'intero e suggestivo fiordo di Kotor, un lago salato incastrato fra monti e paesini calmi e piacevoli. C'è un servizio traghetto che collega rapidamente le due sponde, ma saltare il giro delle coste in auto, che dura un'ora intera, è un vero peccato. Si abbandona la costa in direzione Podgorica, ex Titograad ai tempi yugoslavi. Si scollina e si scende in una desolata pianura. La capitale montenegrina mostra nei suoi palazzi e nei suoi vialoni di ingresso ancora chiari rimasugli di archettivismo di socialismo reale. Una strada buia e vuota porta al confine albanese. Ma ci vogliono altre due ore prima di Tirana. Almeno da Schodher , primo avamposto urbano nella "terra delle aquile"...

    5 - Tirana. 1550simo chilometro di viaggio. Quartiere di periferia. Giganteschi parallelepipedi di cemento armato. Strade buie, deserte e acciottolate. Latrati lontani di cani, che vagono nell'ombra, in branco o solitari, come fantasmi. Il fumo di una sigaretta, luci sparse dai balconi di altri palazzi, la finestra del mio appartamento che si affaccia su tutto ciò. La luna rossa gigantesca all'orizzonte e ad est già le prime illusioni di un'alba ancora lontana. 1550 km per raggiungere Tirana. Ce ne fosse stato uno in cui non ho pensato a te. Alle nostre stelle, alle nostre chiacchiere, ai tuoi sms e ti voglio bene, ai miei precedenti viaggi e a te che ti ho sempre portata con me dentro una luna piena, un cielo stellato, un boccale di birra, un lungomare deserto, una canzone ascoltata alla radio, un sorriso di una ragazza incrociata per strada, un paesaggio sconfinato e dissacrato. Est Europa, continente a sé, mondo parallelo, senza precise coordinate spaziali o temporali. Ti vedrò tornare un giorno da me, come la fine di un viaggio. O passerò il resto della mia vita a girare il mondo per trovarti. E ti troverò. Tirana. Ore 5:03 del mattino. Alba sull'Est Europa.

    6 - Elbasan, sulla via per Skopje, una valle, una strada, la stessa luna del viaggio per Istanbul di due mesi fa, quando la guardavo e anche tu pensavi a me. Ragazzini che vendono lungo la statale per Tirana ceste di frutta per pochi lek. Traffico lento, vita stanca, c'é una birra al baraccio sulla circonvallazione della vecchia capitale. Un vecchio mi ha venduto un pacchetto di sigarette, una passante uno sguardo, il cielo dell'Albania ricordi e voglia di rivederti. La Puglia vicina, solo tre giorni e trecento chilometri di terra e mare. Ad Elbasan c'è un antico castello, una strada dritta, cani randagi, un passero che si disseta in una pozzanghera, un matrimonio da festeggiare, bellissime ragazze est-europee che balleranno fino all'alba canzoni gitane e balcaniche. E qui si brinda agli sposi, al nuovo mondo, alla vita che verrà, a questo Est Europa sconfinato che come questa notte non finirà mai. Shqiperia. Est Europa.

    7 - “Stele / stele de pe cer de San Lorenzo / eu vă întreb doar o dorință / lăsați-l să se întoarcă la mine / că eu pot îmbrățișa ea / iubita mea / că mi-e dor de mult.......”. Niente stelle cadenti di san Lorenzo stanotte sull'Albania. Stanno tutte lassù nel cielo, assieme alla luna piena, a fissare il controverso agire umano........................ I matrimoni in Albania sono molto caratteristici. Durano due sere consecutive, possono avere differenze da zona a zona, ma più o meno si svolgono così. La prima sera è la sposa a festeggiare con i suoi invitati, nella sua città natale, con un banchetto a base di piatti tradizionali, dove si balla pressoché quasi tutto il tempo, soprattutto tipiche danze albanesi, che hanno sonorità folk molto balcaniche. A metà serata arriva lo sposo: si presenta con una delegazione di parenti, e si siede al tavolo con lei. Gli sposi dopo un po' ballano insieme, e con loro tutti gli invitati. Il giorno successivo, lo sposo si reca a casa della sua promessa. Sempre accompagnato da pochi intimi, sale nella casa famigliare della sposa, dove lei lo sta aspettando. E' l'emozionante momento in cui la donna abbandona ufficialmente la casa dei genitori ed esce di casa per intraprendere la nuova vita matrimoniale. Gli sposi, a questo punto, se ne vanno via insieme. Alla sera si festeggia ancora, questa volta nella città di lui, con entrambi gli sposi seduti al tavolo nuziale. Con l'arrivo dei parenti della sposa il matrimonio può dirsi concluso. Le danze e il banchetto andranno avanti parecchie ore nella notte, fino a suggellare definitivamente l'unione della coppia. E' caratteristico il ballo degli sposi in mezzo alla sala. Sulle note di canzoni tradizionali i due sposi iniziano a ballare da soli, poi ad uno ad uno, i parenti si avvicinano danzando sulle note di musiche balcaniche e gitane. Si avvicinano alla sposa o allo sposo appoggiando loro sulle spalle o sulla fronte banconote, che spesso scivolano per terra ricoprendo il pavimento. Questo gesto, oggi simbolico, è un refuso di come una volta effettivamente gli sposi ricevevano mance ed oboli dagli invitati alle nozze. Sqhiperia. Est Europa. Ore 4:15 del mattino. Buona notte Italia.

    8 - Vlore (Valona). 1960simo chilometro di viaggio. Tornato a Tirana il traffico si snoda verso Durres / Durazzo, naturale porto e sbocco sul mare della capitale. Torno a vedere l'Adriatico, ma il viaggio prosegue verso sud. Lungo la superstrada, nuova, bella e a doppia carreggiata, incontro di tutto: ragazzini in bicicletta, un pastore col suo gregge di pecore, un tizio che vende conigli (sta a bordo carreggiata che ne tiene uno per le lunghe orecchie, offrendolo agli automobilisti di passaggio). Dopo Kavaje, la strada é prevalentemente statale a corsia unica. Prima sosta a Fier, cittadina sopraelevata su ondulate collinette. Mifoi é la successiva tappa, tipico villaggio di campagna, già nel Sud dell'Albania, dalle casette basse con influenze architettoniche molto grecizzanti. Riappare il mare Adriatico, gli stabilimenti salinari, gli ultimi tornanti e il golfo di Vlore, incastrato fra la penisola del "Salento Albanese" e uno spettacolare skyline al tramonto. Il confine greco è dietro l'angolo, ma da Fier in giù sembra di essere già in Puglia: uliveti, distese assolate e case basse. Sono a Valona, la Puglia è lì davanti a me, di fronte a questo lungomare pieno di locali, movida, traffico lento, vasche a piedi sù e giù, una fresca aria marina e una splendente luna piena in cielo. Mi sembra di essere già al capolinea. Domani un viaggio in nave verso Brindisi metterà fine alla prima parte di questo lungo quanto affascinante viaggio nel Sud-Est europeo. Da Valona, Albania. Est Europa. Naten e mire Italia.

    9 - Torre di Pietra. Golfo di Manfredonia. Vento caldo che soffia su un litorale affollato di irriducibili ferragostiani. L'Albania e il resto dell'Est Europa davanti ai miei occhi, dall'altra parte dell'Adriatico, là dove vi ho lasciato. Pub di Tirana, lungomare di Valona, festini e serate magiche di Elbasan, atmosfere mistiche e un po' islamiche, strade e paesaggi che non finiscono mai. Siete proprio qua davanti a me, ma già lontani nel tempo e al di là del mare. Domani il Salento, le sue spiagge, le sue notti pizzicate, i suoi cieli azzurri i suoi due mari che diventano tutt'uno. Più avanti e più a nord, il tuo pensiero, il tuo ricordo, il chissà se ti rivedrò a settembre. Per oggi, però, questi scogli, pensando solo a quanto é immenso e paurosamente affascinante questa sconfinata bellezza chiamata Mare. Buon Ferragosto a tutti


    SALENTO

    10 - Lecce. La "Firenze del Sud". Barocco e pietra leccese, aria di mare e strette viette del centro città. Piazza Sant'Oronzo, l'anfiteatro romano, il Caffè Alvino dove gustare i tipici pasticciotti (dolci di pasta frolla dura ripieni di crema). L'alternativa salata é la Puccia (tradizionale panino leccese, fatto con la pasta di pizza, ripieno di ogni cosa...), per esempio alla 'pucceria' di via Leopardi (circonvallazione esterna). Lecce la incontrai la prima volta una pasquetta di alcuni anni fa. Mi disse poco, allora, solo memorie di una giornata fuori porta con amici. La riscoprii coi tuoi racconti, di quando ci vivesti, dagli aneddoti di tutto ciò che vedevi, ai minimalisti particolari di angolo in angolo. Quando finalmente la spogliai, trovai anche io la città incantata che mi avevi descritto. E la realtà per una volta divenne sogno e favola. Lecce. Capoluogo del Salento. Sud-Est d'Italia. D'Europa. Del Mondo.

    11 - La litoranea da Leuca ad Otranto é sicuramente uno dei più bei percorsi che si possono fare in Salento. Lasciando alle spalle il Faro di Santa Maria, dalla cui sommità si ammira l'incrocio dei due mari Adriatico e Jonio, e la spettacolare litoranea di grotte di Gagliano del Capo, che merita una paziente escursione in barca, si risale verso nord. La baia di Ciolo é la prima suggestiva tappa: qui appassionati tuffatori sfidano le altezze più impervie. Le altezze variano da pochi metri fino al massimo del piano stradale, che è di trenta e passa. Vedere ragazzini che si gettano con assoluta nonchalance da siffatte alture vi lascerà senza fiato. La costa adriatica continua a presentare alte scogliere e baie particolarmente spettacolari, come Marina di Serra, Andresano e Castro Marina. Qui é obbligatorio fermarsi e visitare la stupenda Grotta Zinzulusa. Si può anche a piedi, scendendo una scalinata nella roccia, ma il colpo d'occhio dal mare, a bordo di uno dei tanti gommoni a noleggio, é tutt'altra cosa. Superati Tricase e la graziosa Santa Cesarea Terme, l'ultima tappa é Capo d'Otranto, pochi km a sud della città. In giornate limpide e con eccezionale visibilità oltre la linea del mare si intravedono le dirimpettaie coste dell'Albania (foto). E' uno spettacolo a dir poco affascinante: poter vedere da Capo d'Otranto le coste albanesi merita davvero una sosta riflessiva. É l'Est Europa che si affaccia sulla Puglia, e il confine fra due continenti sembra davvero molto labile. Otranto è il capolinea della statale 16, contrassegnata dal ceppo numero mille: percorrendola a ritroso si risale tutta la costa adriatica attraverso Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Romagna, Emilia e Veneto, fino a Padova, chilometro zero.

    12 - Il litorale salentino a nord di Otranto torna ad essere prevalentemente sabbioso, ma ugualmente suggestivo. La Baia dei Turchi (il nome deriva dallo storico assedio della flotta ottomana nel XV secolo) è una bellissima spiaggia che sorge al centro di una macchia boschiva mediterranea molto fitta e rigogliosa. Vicino sorgono i Laghi Alimini, laghetti d'acqua salati che nascono nei pressi della litoranea. Melendugno é una tappa obbligata per il Salento adriatico. Le sue 5 meravigliose perle (Sant'Andrea, Torre Orso, Roca, San Foca, Torre Specchia - cfr. foto) sfoggiano un mare cristallino dai colori accesi di varie tonalità di azzurro scintillante. Scogli e rocce formano vere e proprie piscine naturali immersi in un paradiso terrestre. Qui (come in gran parte del "tacco") fermatevi a gustare le buonissime friselle: fette di pane di grano duro o di orzo inzuppate e condite con pomodorini, formaggi e quant'altro. La litoranea termina pochi km più a nord, precisamente a San Cataldo, comune di Lecce. Si può proseguire per le spiagge di Torre Chianca o fare sosta nel bellissimo capoluogo d'architettura barocca.

    13 - Eterna lotta quella su se sia più bella la costa jonica o quella adriatica in Salento. Entrambe hanno obiettivamente scorci unici in tutta la regione. Da Leuca, incrocio dei due mari, prendere questa volta la litoranea destra (spalle all'altissimo faro che domina la cittadina). La prima tappa obbligata sono le bianche spiagge cosidette "Maldive del Salento": e' molto facile capire il perché dell'azzeccato soprannome. Si prosegue lungo un mare equatoriale fino alla rigogliosa Baia Verde. La vista di Gallipoli davanti agli occhi, e della sua cittadella che sembra galleggiare in mezzo allo Jonio, é un colpo d'occhio eccezionale. Dopo quella che è a tutti gli effetti la Rimini leccese, per via della sua massificante movida estiva, vi é un mix imperfetto di coste rocciose e sabbiose. Porto Selvaggio è un incontaminato paradiso terrestre, immerso in una natura sconfinata e lontana dal turismo di massa. San Isidoro e Torre Squillace (cfr. foto) sono le ultime spiagge prima della rinomata ed elegante Porto Cesareo. Spiagge sabbiose e mare cristallino accompagnano il tour fino a Punta Prosciutto (fate una sosta per fare una foto con il cellulare a mare e spiaggia: chiunque, a cui manderete un mms o un immagine allegata, crederà che siate in un isola tropicale....), al confine con la provincia di Taranto.

    14 - La statale 7 ter è la principale dorsale occidentale del Salento. Collega Lecce con Taranto, attraversando parte di quel Salento entro-terreno, non turistico ma sicuramente suggestivo. Da non perdere assolutamente i paesini dalle case basse e le piazze lastricate (fra cui Avetrana, nota per fatti di cronaca nera di qualche anno fa), le vecchie masserie (oggi invitanti aziende agricole dove poter acquistare olio, vino, formaggi, ecc.) e le distese a perdita d'occhio di uliveti e macchie mediterranee. Tappa d'obbligo Manduria, celebre per il suo rinomato vino d.o.c.. Da qui una deviazione conduce velocemente al litorale jonico: da Punta Prosciutto in poi il Salento Tarantino offre scorci decisamente tropicali.

    15 - Una birra Raffo (la doppelgangeriana versione della barese Peroni in Ovest Salento) a Pulsano (foto), uno degli ultimi baluardi salentini. Oltre c'e' Taranto, la sua città vecchia, il porto, i suoi laghi salati, il suo mastodontico complesso dell'Ilva (futuristico e fantascientifico scenario alla "Blade Runner", a forte contrasto con i paradisi naturali incontrati fin qua). Subito dopo la A14, nei pressi di Massafra, che stasera mi riporterà nel nord barese e mercoledì, purtroppo, nel nord Italia.... ciao Salento. Ormai sei divenuto parte essenziale di me e dei miei viaggi. Non cambiare mai. Non venderti mai al commerciale. Resta sempre genuino e poetico come lo sguardo di una bambina che guarda estasiata un cielo stellato dopo un temporale. Nazione Puglia. Forever.

    PUGLIA

    16 - Il litorale della B.A.T. (provincia trina di Barletta/Andria/Trani) è piuttosto irregolare e discontinuo, ma ugualmente affascinante nella sua eterogeneità. A nord di Trani (cfr. foto, notare sullo sfondo la bellissima e rinomata Cattedrale di San Nicola che si affaccia sul mare) le coste sono strette e sabbiose, ma il fondale sassoso. Barletta sfoggia una bella spiaggia, ma la vicinanza col porto ne deturpa un po' lo sfondo. Nella città della celebre Disfida del 1503 è meglio una passeggiata per il suo grazioso centro storico (da non perdere il Castello Svevo, la Cattedrale di Santa Maria Maggiore e la gigantesca statua di Re Eraclio). Si risale. Dopo la foce dell'Ofanto (il principale e più lungo fiume pugliese) sorge Margherita di Savoia, rinomato centro termale. Il suo chilometrico spiaggione sabbioso ricorda molto le rivierasche cittadine romagnole. Margherita è famosa anche per i suoi stabilimenti salinari, fra i più grandi di tutta Europa. Occupano lo spazio di un vecchio lago salato (Salpi). Al confine con la provincia di Foggia, nei pressi di Zapponeta, golfo di Manfredonia, sorge la desolante e affascinante Alma Dannata, una delle più estese zone umide della regione. Chilometri e chilometri di pianura senza incontrare nulla, immersi in un mondo solitario e selvaggio. Se percorrete la s.p. 66 in direzione Trinitapoli coglierete appieno questa irreale sensazione.

    17 - La città di Barletta per anni ha vissuto nell'ingombrante ombra della consorella Trani, oscurata dalla bellezza e dalla "storica" movida di quest'ultima. Recentemente, però, Barletta è stata investita da un lento processo di modernizzazione e riqualificazione. Sono state rivalorizzate molte aree (il centro storico e il lungomare) e locali di ogni genere sono apparsi lungo le viette attorno al Castello, alla Cattedrale e ai principali Corsi pedonali. Barletta oggi è una graziosa e accogliente cittadina adriatica, che non ha nulla da invidiare a nessun'altra località di mare. Si passeggia fra vicoletti e palazzi respirando un perfetto mix di Storia (la città è celebre per la famosa Disfida del 1503 fra Francesi e Spagnoli, che si contendevano il Sud Italia), Arte e Movida, non di genere, ma aperta a tutti. Il litorale è stato attrezzato con lidi e di sera, una simpatica alternativa al centro storico, sono i tanti chioschi che offrono musica e divertimento direttamente in spiaggia.... Barletta by night. Buona notte dal Sud Est....

    18 - Passo obbligato ad ogni soggiorno pugliese parlare della cucina. Su quella marina non aggiungo nulla, se non consigliarvi, oltre agli immaginabili frutti che offre il mare Adriatico, camminando per Bari Vecchia di fermarvi in uno dei tanti ristoranti del centro ed assaggiare almeno una volta la "Tiella alla Barese", un ipercalorico piatto a base di riso, patate e cozze. Se invece siete alla ricerca di uno snack veloce entrate in una qualsiasi panetteria ed ordinate una focaccia barese e una birra Peroni: passeggiando sul lungomare di Bari, vivrete da baresi d.o.c. per alcuni minuti. Ma, come già detto in precedenti viaggi, è la cucina entro-terrena che fa della Puglia una terra di Sapori unica e originale. Nelle Terre di Bari uno dei piatti tradizionali sono gli "Gnumarredd" (torcinelli), ovvero involtini di interiora di agnello fatti alla brace (foto). Non fatevi intimorire dalla truce descrizione: riempiti con fegatini, pezzi di prosciutto o pancetta (si varia da zona a zona) è uno dei piatti più prelibati che potrete assaggiare in una delle tante cittadine del Barese. Fanno coppia i "tacchecedd", costine d'agnello, sempre alla brace. Altro piatto imperdibile la salsiccia di cavallo, da mangiare cucinata sola oppure soffritta con i tipici pomodorini rossi della zona. Orecchiette e/o strascinati, conditi con cime di rapa o meglio ancora con la rucola, non hanno bisogno di presentazioni. Innaffiate il tutto con un buon vino rosso: il nero di Troia d.o.c. (molto corposo e di boccata forte), oppure un Sangiovese nord-barese, decisamente più amabile. Possibile trovare tutto ciò in una trattoria delle province di Bari o B.a.t. o in un agriturismo lungo la s.s. 16, ma vi auguro di assaggiarli in casa, in uno dei pranzi tipici del Sud, dove baldoria, allegria e compagnia sono il miglior contorno ad una delle cucine più prelibate del mondo. Dal nord-barese: buon appetito Italia!

    19 - Panzerotti fritti e Birra Peroni. Un must per i paesi del Nord-Barese! Cena economica e molto pratica in questi luoghi. I migliori panzerotti (una variante fritta del più comune "Calzone"), senza dubbio, sono a San Ferdinando di Puglia (cittadina lungo la ss 16, fra Barletta e Cerignola), presso la rosticceria "Il Gatto Verde", a due passi dalla piazza principale. Premunirsi di molta pazienza (le code al banco sono molto lunghe!), ma ne vale la pena...
    Pub, birre, tavolini, seduti fuori, auto che sfrecciano, discorsi fra amici, sull'estate che è finita, sui prossimi viaggi, sulla.prossima settimana che è già settembre, sulle occasioni perse e quelle che verranno, su Juve, Inter, Roma e Torino, su chi vince lo scudetto, su chi passa il turno di Europa League, su chi parte domani e chi fra qualche giorno, sulla notte, sulla Puglia, su questo incantato mondo che non finirà mai.

    20 - Mare Adriatico. Stelle del cielo. Aria di mare. Aria di passaggio, di ricordi, di chissà dove sei. Bambini sul lungomare che giocano a rincorrersi, musica e birre nei locali, barche ormeggiate, sguardi di passanti, vicoli bui, ombre lunghe, la luce del faro, chiacchiere fra amici, e all'improvviso strani silenzi pensando alla vita che verrà. Trani by night. Sud-Est d'Italia.

    21 - Fino a Foggia la statale 16 è a doppia carreggiata, per cui l'ingresso sull'A14 a pedaggio è consigliabile nel capoluogo della Capitanata. Il Tavoliere scorre via facilmente, e subito dopo il lago di Lesina, nei pressi di Poggio Imperiale, il confine regionale con il Molise mette praticamente fine a questo estenuante viaggio. L'autostrada “Adriatica” risale l'omonimo mare costeggiandolo fino a Rimini. Dopodiché la vista del mare scompare, e la lunga e dritta colata di catrame mi immerge completamente nella buia val Padana. Più a nord il litorale prosegue verso posti a me noti: Delta Padano, Polesine (cfr. “Badlands” 1, 2 e 3) e subito dopo il medio-Veneto, dove scorre quella direttrice Milano-Trieste, da dove tutto il viaggio cominciò ben 20 giorni fa.......... Al mio arrivo a tarda notte, Castelletto Po è la solita cittadina fantasma, dove niente succede e non succederà mai. Sono stato via solo tre settimane, eppure mi sembra che siano già passati tre mesi.... Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania. Tirana, Elbasan, Valona. La nave per raggiungere Brindisi. La Puglia, e i due week end in Salento. Le danze balcaniche al matrimonio albanese e le tarantelle nelle piazze leccesi. Le notti passati su e giù per l'Adriatico a contemplare le stelle, i suoi cieli, i pensieri vaganti, il curioso interagire di noi esseri umani. Tremila e passa km di autostrade, strade, confini, traversate marine. Difficile riassumere nell'ultimo post di questa lunga avventura cosa è restato di questo viaggio. Ricordi, sicuramente, di belle serate trascorse in armonia fra amici vecchi e nuovi; di scorci paesaggistici davvero incantevoli; dei miei tanti compagni di viaggio (che si sono dati il cambio a seconda dalla zona geografica dove mi spostavo); dei pensieri (tanti, davvero tanti) verso una persona che spero di rivedere. E presto. Un motivo, forse davvero l'unico, per cui è valsa la pena di tornare qua, in questo posto che molti me la associano come “Casa”. Ma 'casa' per me non sarà mai questa stanza, piena di poster di Cameron Diaz, Che Guevara, sciarpe del Torino f.c., albi a fumetti di Nathan Never, vecchie fotografie sbiadite dal tempo, mensole che ospitano collezioni di qualsiasi cosa, fra cui libri, cd musicali, dvd e peluches (Livietta!!, la mia saltuaria compagna di altri viaggi, cfr.), ed infine una scrivania dove sopra, c'è un pc al quale sto raccontando tutti questi aneddoti... 'Casa' per me è resterà sempre e solo VIAGGIARE: datemi un'autostrada verso chissaché, un cielo pugliese, l'aria dell'Est Europa, uno dei miei tanti baracci sparsi da Mosca a Lisboa, uno zaino carico all'impossibile, un passaporto, un pacchetto di sigarette, un pc portatile per poter raccontare tutto quello che vedo. E una luna in cielo, da condividere con TE. Ovunque sei e ovunque sarai nella vita che verrà, e nei nuovi viaggi in questo pianeta dell'universo sconfinato chiamato Mondo.
    ADRIATIC ROAD.
    3590 chilometri scendendo e risalendo il Mare Adriatico.
    FINE.

    Edited by Liutprando - 8/11/2020, 17:37
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