MIRKO CONFALONIERA


Replying to ROAD TO EAST EUROPE

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  1. Posted 30/3/2014, 15:06
    jpg

    VIDEO: www.youtube.com/watch?v=jH0tWoqvhBs

    1 - Appena imboccata la autostrada Serenissima nei pressi di Brescia, appena iniziata la lunga strada verso l'Est, gigantesco, immenso e mitologico continente al di là dei nostri sogni, della nostra immaginazione, del nostro viaggio, di Trieste nostra prima meta serale. Mar Nero lontano e distante come un'utopia. Fra noi e quel mare tante città da vedere, tanti ricordi da portare, tanti pensieri nella testa, folk e malinconie musicali in sottofondo, e come sempre la compagnia di una donna, ma solo in una foto o da qualche parte del cuore....... EST EUROPA!

    2 - Prima tappa a Trieste, o "Trst" con il curioso sottotitolo slavo, città adriatica in teoria ancora italiana, ma in pratica già molto orientale, allegra ma non troppo, in mezzo a palazzoni liberty molto fastosi e imperiali, dall'aria frizzante ma sottovoce. Domani si riparte e si varca la cortina di ferro in direzione Belgrado, per il transfer più lungo di questo trip, ovvero 600 km attraverso Slovenia, Croazia e Serbia, il vecchio cuore pulsante della ex Jugoslavia. Ci aspettano paesaggi inimmaginabili e ore da riempire con l'unica ossessione di raggiungere lentamente quel Mar Nero dall'altra parte del continente.....

    3 - Kric, paesino di mille anime, con 4/5 pub (ma nessun punto ristoro...), fra Zagabria e Belgrado, al centro della Croazia, immerso in una pianura sconfinata e infinita... Da come ci guarda la gente del posto credo che siamo fra i primi non-slavi a metterci piede. L'autostrada che scorre a pochi kilometri da qui fra poco ci riporterà in direzione Serbia, saremo nella capitale in almeno tre ore... giusto il tempo di un birra Karlovacko e una sigaretta prima di varcare la seconda, e più importante frontiera di oggi, ovvero quella d'uscita dall'Unione Europea ed entrare nella Serbia post-Jugoslava...

    4 - Belgrado, ore 1:30 di sabato notte... Gli occhi di una bellissima ragazza serba per qualche secondo incrociano i miei... E' stupenda e mozzafiato, con quei suoi delineamenti tipicamente slavi e molto est-europei, d'altronde come tutte le altre ragazze che la circondano. Le corrispondo la stessa occhiata, ma molto distrattamente e con un po' di superficialità: giro lo sguardo fuori dalla finestra, incrociando le luci del Brankov Most e, ancora più in là, i bagliori di Novi Beograd, oltre il fiume Danubio... Sbuffo nicotina e tabacco, misti a qualcosa che non so neppure io, mentre la musica incessante del disco-club azzittisce ogni pensiero e ricordo. Lassù, nel cielo sopra la Serbia, una mezza luna sorride a questa gigantesca metropoli.... Belgrado, la "città che non dorme mai", curioso ma azzeccato soprannome di questo ingorgo di vie sorprendentemente piene di vita, persone, locali, pub, club, disco, storia, e quant'altro... immaginabile, ma non così tanto... Beograd è stata una sorpresa che resterà più unica che rara in questo viaggio verso Est. A cominciare da Skadarljia, caratteristica viettina boemiana piena di ristoranti che ti servono tipici piatti slavi, alla più commerciale Knez Mihailova, dove si affacciano i negozi e i pedoni che amano fare le "vasche" avanti e indietro. Ma la città notturna vista dalla "Tvrdava" (=fortezza) è uno spettacolo indescrivibile di luci e, stranamente, di pace e relax. Davvero l'antitesi dei caotici disco-pub che sorgono appena lì a due passi lungo la Karadordeva o la Brankova... Domattina ripartenza per Sofia e la Bulgaria, altra tappa verso questo viaggio sempre più introspettivo che geografico... Mar Nero... costi quel che costi, sogni e utopie, ti raggiungeremo.....

    5 - Oggi altri 400 km fra le lande sperdute dell'Est Europa ci hanno portato dalla Serbia in Bulgaria, che si è presentata subito con un biglietto da visita non certo memorabile (una tangentina di 50 euro pagata alle zelanti forze della polstrada all'ingresso della città e accese tensioni politiche caratterizzate da manifestazioni di opposte fazioni per le vie del centro, con lo stesso blindatissimo da esercito e f.d.o.). Ciò nonostante la serata a Sofia è stata leggera e rilassante. Enormi viali percorrono la capitale fino nel suo punto centrale, dove si alternano palazzoni di costruttivismo socialista reale a cattedrali vere e proprie opere d'arte, come la bellissima Aleksandar Nevski, la più monumentale chiesa di tutta la nazione (foto). Domattina si riparte, destinazione Varna, sempre Bulgaria, ma sul Mar Nero.... Il viaggio sembra più un'estenuante trip fra stelle infinite di una galassia inesplorata, con tre cosmonauti alla ricerca della fine dell'universo........ laggiù fra quelle onde e quel cielo che conquisteremo! EST EUROPA!

    6 - Paraggi di Veliko Tarnovo, Bulgaria, a 230 km dalle coste del mar Nero. L'autostrada finisce poco dopo Sofia, lasciando spazio a lunghe strade nazionali che corrono in un paesaggi brullo di collinette verdi a perdita d'occhio... Camion e auto sfrecciano davanti ad una specie di stazione di servizio lungo la direttrice E773, dove improvvisiamo una ristoratrice pausa pranzo prima di riprendere il cammino. Musica, chiacchiere e sogni ci accompagneranno per l'ultimo decisivo tratto: Mar Nero, là dove finisce la strada... dove finisce la terra... dove finisce questo nostro enorme continente chiamato Europa...

    7 - Efoire, Romania... è valsa la pena attraversare tutto questo continente solo per arrivare qua, a questo Mar Nero, assaggiarlo, buttarsi dentro, farsi un bagno fuori tempo e fuori dagli usuali confini spaziali... Sembra davvero di essere ai confini di un universo, se solo guardo il mare di fronte a me e penso che dall'altra parte c'è la Russia, l'Asia, l'altro continente... Qua finisce il nostro mondo... finisce ogni mio pensiero, annichilito dall'opprimente senso di maestosità e vastità di questo pianeta... finisce il senso di questo viaggio in mezzo a terre sconfinate e desolate, fatte di centinaia e migliaia di chilometri, di paesaggi, di città, di pensieri, di ricordi, di sogni.......... Il nostro trip oggi fa tappa a Costanza, rinomata città termale romena, a pochi km a nord di qua. Domani Bucarest, poi inizierà il lungo ritorno verso casa attraverso le montagne della Transilvania e dei Carpazi....

    8 - Bucarest, ore 17:20 locali... Bulevardul Balcescu, settimo piano di uno dei tanti palazzoni e grattacieli che crescono lungo tutta la città... Fuori è già buio, il fuso orario è +1 sull'Italia, ma in pratica è come se ci fossero due ore di differenza... Sto fumando una sigaretta e bevendo una lattina di birra acquistata al market qua sotto. Sbuffo nicotina fuori, sulle mille luci della città, quella dei palazzi, delle migliaia di auto impazzite del caotico traffico della metropoli, sulle stelle che mi immagino soltanto nel nero impenetrabile sopra i miei occhi... Ricordi... di altre stelle, ma di qualche giorno fa, in Italia, la sera prima della partenza... "La prossima estate tornerò a vivere in Est Europa... La mia vita è là... mi spiace..."..... Bucarest... 2 milioni di abitanti, 12 km di vialoni immensi, ma trafficatissimi, per raggiungere il suo cuore, piata Universitali. Un gigantesco alveare al centro di km e km di nulla, di lande desolate e di campi verdi a perdita d'occhio... Centro storico, comunque, ben tenuto, con le sue chiese ortodosse, le sue viette ricche di locali e negozi, le sue piazze (come la Unirli o la Revolutiei) strabordanti di presente, passato, futuro... Stasera cercherò di dare un senso alla notte, ai miei perchè senza riposta, a questo lento viaggio di ritorno verso casa... cercherò un senso in qualche pub lungo la Str. Lipscani, il lungo corso pedonale del centrul vechi... lo cercherò, ovviamente, senza trovarlo da nessuna parte... nè stasera, nè chissà quando mai.............................. Domani partenza per la Transilvania: destinazione Sibìu, piccolo borgo medioevale arroccato sui Carpazi, ma prima, pausa pranzo in qualche suggestivo paesino lungo il cammino.... La superstrada dopo Bucarest arriva fino a Pitesti, poi iniziano le strade statali, le sterrate, i villaggi di campagna, le salite... inizia la vera Romania... Noapte buna! ...da questa lontana e irraggiungibile parte di mondo....

    9 - Palazzoni in stile socialismo reale, auto, taxi, pullman, traffico, viali alberati, corsie e carreggiate, chiese ortodosse, birre, chioschi, vie del centro, passanti, locali notturni, pub, persone, occhi, sguardi, sms dall'Italia, sigarette, cielo, notte, giorno, LEI, ricordo, rimpianto, ti voglio bene, viaggio, vita, insonnia, una ragazza con cui passare meglio la nottata, musica, passi, pensieri, amore, guerra, incazzature, baci, viso, sorriso, ancora LEI, sogni, illusioni, delusioni, fare finta di non crederci più...... Bucarest, ore 4:10 del mattino... Romania... EST EUROPA!

    10 - L'autostrada A1 attraversa la Romania da est ad ovest, ma noi l'abbandoniamo a Gaesti e ci dirigiamo verso nord, direzione Carpazi Meridionali. Qui inizia la vera Romania, non più quella metropolitana della capitale, nè tantomeno quella turistica di Costanza, bensì quella dei paesini e dei villaggi fatti di case basse, baracche in legno, strade strette, carrettini trainati da cavalli e mandrie di mucche che pascolano allegramente in mezzo alle strade statali (foto). Pausa pranzo a Puchoasa, in un paesino nei pressi della città di Targoviste (menù del giorno zuppa di tuberi + "Pui cu Smantana si Ciuperci", tipico piatto della zona a base di pollo e funghi), poi la strada si arrampica, verso Brasov, in mezzo a macchie boschive e forestali che danno il netto stacco con la pianeggiante desolazione della periferia bucarestiana. A Predea prendiamo una "scorciatoia" per Sibiu... mossa azzeccata allontanarci dalla trafficata direttrice nazionale, per tuffarci dentro la vera Transilvania, uno scenario di tipici villaggi di alta collina, con atmosfere, al tramonto, davvero dark e da film horror... Arrivati a Sibìu poco fa, nel cuore delle tenebre (qui sono le 19:30 passate...), in questo ameno borgo medievale al centro della Transilvania del Sud, dove stasera, dalla sua pittoresca piazza alle sue viette strette e antiche, non ci sarà pub o locale che non festeggi Halloween... Festa commerciale e tutto ciò che volete, però passare la vigilia di OgniSSanti in Transilvania sarà sicuramente una "esperienza" ancora più approfondita di questa parte di mondo che non smette in questo viaggio, giorno dopo giorno, di stupirmi, piacermi e farmi innamorare di sè...

    11 - Sibiu, Transilvania, ore 3:15 locali...... sede di provincia e più importante delle sette città sorelle della regione... Un gioiello sassone incastrato fra le montagne, dopo 320 km da Bucarest, in uno scenario di strade statali, paesini e villaggi di campagna romena... Ma come si può notare fin dal suo ingresso, Sibiù irrompe preponderantemente nella romantica e disincantata visione della Romania on-the-road incontaminata e selvaggia: dalla Plata Mare (=piazza grande), cuore della città antica, alla Strata Balcescu, corso principale fra palazzi di stile mittle-europeo, negozi e ristoranti, alla sfrenata movida notturna di disco-pub e clubs. Nella annuale "Notte delle Streghe" (Halloween Party) le tenebre e un po' di nebbiolina fanno di Sibìu una cittadina davvero suggestiva e quasi spettrale; tutt'altra atmosfera si respira, invece, nei tanti locali del centro, per esempio all'Oldies Pub di str. Ilarion, dove musica dal vivo, un salone pieno di ragazzi/e festanti e birre medie guinnes all'esilarante prezzo di 12 Leu la trasformano in un capoluogo del divertimento notturno........... Domani altri 300 km fra strade di montagna e villaggi sperduti per raggiungere Timisoara, ultimo baluardo romeno prima del confine serbo-croato...

    12 - Timisoara, porta d'uscita della Romania, nei pressi delle frontiere con l'Ungheria da una parte e con la Serbia dall'altra... Abbiamo lasciato la Transilvania e le sue atmosfere dark per buttarci nella lunga strada (circa 350 km) che dalla zona montuosa ci ha riportato nella vasta e incontaminata pianura romena, anche se Timisoara, di romeno, ha ben poco. La sua posizione geografica "di confine" la rende molto cosmopolita e si sente già parlare in italiano, oltre che tante altre lingue... Soste tecniche fra Deva e Lipov, in stazioni di servizio affollate di camionisti ed autostoppisti, che offrono menù giornalieri a 10 Leu (=poco più di 2 euro............). Poi le ultime strade sterrate, gli ultimi carretti trainati dai cavalli, le ultime case basse, le ultime donne sedute fuori e vestite con lunghi e scuri foulard, lasciano il posto all'atmosfera Timisoreana decisamente più mittle-europea. La Romania vera è già alle spalle, e mi manca già tantissimo... Penso all'incantevole Mar Nero, alla caotica e affascinante Bucarest, ai villaggi incontrati fra Targoviste e la Transilvania, alle luci e alla spettrale nebbia halloweeniana del centro di Sibiu, ai pensieri, ai ricordi e alle sensazioni provate in questa lunga marcia... davanti a me c'è solo la lenta, ma inesorabile, strada verso casa: a 40 km c'è Jimbolia, la frontiera con la Serbia, ex Jugoslavia: l'Italia è molto più vicina di quanto sembra...... l'Italia con i suoi soliti perché senza risposta, l'Italia con la sua monotona routine di ogni giorno, l'Italia con i suoi sogni che non si avverano mai... chissà perché so già che la Romania mi mancherà un sacco.................. stasera passeggiate e vasche nel centro di Timisoara fra Plata Unirii e Plata Victoriei. Domattina sveglia in anticipo per raggiungere la lontana Zagabria, penultima tappa di questo est europe trip....

    13 - Slavonski Brod, nel cuore della ex Jugoslavia, una città divisa in due dal fiume Sava e dal confine di stato. Noi siamo a Bosanski Brod, ovvero la parte Bosniaca, e la differenza da quella croata, più turistica, più ricca, più vicina all'europeismo, si vede appena si passa il ponte sul fiume e la frontiera doganale... Oltre a un paesaggio molto povero, anche il tempo casualmente si incupisce e le prime gocce da quando siamo in viaggio cadono sulle nostre teste... Fortunatamente nessuna pioggerella riesce a fermarci, soprattutto se in mano hai una buona birra Jelen e ti mangi una Punjena Plejeskavica (un buon e saporito panino di carne di maiale) in una delle prime baracche sul lungofiume. Oggi transfer molto lungo: abbiamo lasciato Timisoara a metà mattina, poi il ritorno nel Fuso Orario +1 ci ha aiutato a recuperare un'ora di viaggio. Strade, lande, cittadine, la serba Novi Sad, e l'autostrada Belgrado-Trieste sono sfrecciate dal finestrino dell'auto... insieme ai pensieri, per l'Italia che si avvicina lentamente... Dicono che i viaggi o le esperienze come questa aprono le persone verso nuove mentalità; a me, invece, fanno l'effetto opposto: sogni e sentimenti si arroccano sempre di più come le cittadine della Transilvania che abbiamo visto ieri................ 180 km da Zagabria, ultimo pernottamento di questo East European Tour.

    14 - Zagabria, ore 3:15 del mattino........ disco pub Thalia di ulica Nikole Tesle... piano meno uno di un edificio del centro storico, arredato a birreria classica, con musica ballabile e pieno di ragazzi e ragazze. Poster di Andy Warhol e Marylin Monroe appese alle pareti. Bottiglie di birra e superalcolici in mostra sulle scaffaliere dietro il bancone. Bellissime ragazze slave che ballano, parlano fra loro o semplicemente bevono birra al banco fumando sigarette...
    «Oh zio! Tutto bene?» la voce di Antony mi desta dal mio dormiveglia. C’è un chiasso infernale, ragazzi che ballano, le casse che pompano musica alternative rock al palo. Io mi sto bevendo una birra media al bancone del pub, una sigaretta Apnha quasi alla fine, sguardo fisso davanti a me, in teoria sulle bottiglie di vodka dietro il barista, un grosso omone vestito di nero e dallo sguardo gelido come un inverno siberiano.
    «Sì, tutto bene» rispondo io, sbuffando una nuvoletta di fumo e buttando giù un gollone di birra chiara.
    «A che stavi pensando, zio?» mi domanda Antony.
    «A niente… a niente in particolare…»
    Niente… Niente di particolare………………………
    Un anno e mezzo fa… una sera di giugno…
    «Ciao! Come ti chiami?»
    «Anna!» mi risponde una voce squillante e un viso sorridente.
    «Ciao Anna, io sono Mirko!»
    «Molto piacere Mirko! Dove vivi di bello?»
    «Oh, a Pavia.. In realtà, in provincia di Pavia… a Pavia ci lavoro… Lavoro in ospedale, e tu?»
    «Io sono di Romania, ma vivo qua vicino a Milano…»
    Ricordi…
    Ricordi leggeri e volatili come il fumo di sigaretta che si perde nel locale. Per qualche secondo c’è solo un attonito silenzio attorno a me. Poi, lentamente, arriva il chiasso, il volume della musica a palla, le parole dei ragazzi attorno , la mano di Antony sulla mia spalla.
    «Oh, zio! Quella bionda mi sa che ti punta!» mi sussurra l’amico nell’orecchio. Dall’altra parte del bancone ci sono due belle ragazze slave. Parlottano fra loro in mezzo al casino assurdo del pub. Sorrido. Spengo la sigaretta nel portacenere più vicino a me.
    «Dici?» ribatto senza neppure alzare lo sguardo per controllare se sia vero.
    «Oh zio! Dai! E’ la nostra ultima sera! Est Europa! Che viaggio ci siamo fatti?»
    Già.
    Che viaggio ci siamo fatti…
    Belgrado, Bulgaria, Mar Nero, Romania, Transilvania, Croazia.
    Rivedo tutto velocemente come scene rapidissime e in bianco e nero di una vecchia pellicola cinematografica. Ripenso ai luoghi, ai paesaggi, alle persone incrociate, alle sensazioni provate. Cos’è viaggiare? Me lo sono chiesto spesso, me lo chiedo anche adesso…. Forse solo spendere dei soldi per una vacanza fra amici. Forse scappare, da qualcosa, da qualcuno. Forse nessuna delle due. Forse è solo e davvero raggiungere un paesino dall’altra parte del continente per raccogliere un fiore, un semplice e stupido fiore e portarglielo una notte di autunno e poterle dire: “Questo viene da là….”.
    Che palle, penso, essere così. Romantici fuori moda e fuori tempo. Essere ‘presi male’, come mi etichettano tutti quelli che non capiscono o non sanno capire o non si ricordano cosa significa essere, vivere, esistere, amare.
    «Sì, un gran bel trip!» è l’unica cosa che riesco a rispondere osservando malinconicamente il fondo della bottiglia davanti a me.
    «Dai zio! E’ l’ultima! L’ultima! –la mano di Antony mi stringe forte il braccio per qualche secondo, prima di allentarsi per sempre- Divertiamoci!»
    «Sì, ora vengo!» concludo alludendo al gettarmi nella folla danzante di ragazzi/e che danzano ipnotizzati al ritmo di musica rock non stop.
    Un attimo. Un attimo ancora. Per ricordare… Est Europa… Le luci di Belgrado e quelle delle stelle sopra la Serbia. La Bulgaria attraversata nelle sue lande sperdute e incontaminate. Bucarest, i suoi palazzoni di cemento armato e le sue viette del centro affollate fino a notte fonda, i baracchini fast-food lungo i corsi principali, le ragazze che ballano nei disco-pub, e una per scaldare la notte al settimo piano di viale Balcescu. Transilvania, Sibiu, la nebbia, la notte, la vigilia di Ognissanti, le viette nebbiose e paurose, i villaggi di pianura e di montagna.
    I carretti trainati dai cavalli. Le mandrie di mucche in mezzo alla strada. Le case basse, con le donne sedute fuori avvolte da lunghi foulard neri. Bambini che giocano a pallone, cani randagi, gatti che miagolano sotto i tavoli nelle locande lunghe le chilometriche strade statali dove ti fermi a mangiare, distanze impossibili, musica da autoradio in sottofondo, colline, cieli, orizzonti irraggiungibili. Il Mar Nero desiderato, voluto, raggiunto come se fosse l’unico senso della vita… Ma in fondo, qual è questo grande senso della vita che tutti cerchiamo? Raggiungere un mare, attraverso un continente, azzeccata metafora di questo tortuoso cammino esistenziale che chiamiamo Vita…..
    No, forse non c’è un vero senso. Forse l’unico vero senso è andare avanti, sempre avanti, attraversare terre, fiumi, laghi, città e continuare, continuare a percorrere forse all’infinito tutto ciò che si para davanti a noi, ricordandoci tutti i paesaggi e le città che abbiamo visto, preparandoci ai nuovi scenari, e ogni tanto, fermarci, a riprendere fiato, davanti ad una spiaggia, ad un mare che ci sembra un Oceano infinito di pensieri, parole e ricordi, e stare lì fra le coste di Varna o di Costanza ad ammettere quanto sia bello e meraviglioso smarrirsi in questo meraviglioso e commovente pianeta.
    Con la mano destra stringo forte la bottiglia che mi conserva ancora qualche boccata, mentre con l’altra afferro il telefono cellulare e rileggo un sms che ho ricevuto qualche ora fa, quando ero in piazza della Katedrala a contemplare la meravigliosa opera architettonica gotica di Zagabria.
    “Anche tu mi manchi… Stammi bene… A presto!”
    Sorrido. Sorrido fra le note di una canzone. Fra i fumi di sigaretta del pub. Fra gli sguardi di belle ragazze croate in cerca di un ciao o di una parola. Fra bicchieri e bottiglie di birra che brindano a questo sabato notte che non vuole mai finire. Fra questa meravigliosa parte di continente, che è davvero un peccato salutare e abbandonarla ai ricordi…

    15 - Frontiera di Nova Gorica, confine italo-sloveno… Stazione deserta e abbandonata, passiamo tranquillamente senza fermarci sotto quella che una volta era la cortina di ferro fra due mondi opposti ed invalicabili. Sotto una pioggerellina lieve, ma costante, e con le tenebre già calateci addosso, superiamo l’ultimo avamposto di questo viaggio in Est Europa: siamo in Italia, in Occidente, nell’Ovest del mondo. Al primo autogrill dell’A4 si sente parlare solo italiano. Lontani e distanti ormai le lingue slave e romene ascoltate in questo lungo trip. Oltre 4 mila chilometri, 10 giorni di viaggio, per attraversare la ex Jugoslavia, la Bulgaria, le coste del Mar Nero e poi la Romania; 4 mila chilometri di paesaggi inesplorati, città magiche ed incantate, strade dritte e protese all’orizzonte che sembravano infinite... pensieri, ricordi, sogni….. le persone incontrate, conosciute, le notti est-europee nei pub o nelle viette acciottolate, i pranzi e le colazioni lungo le strade in posti improponibili e quasi incredibili, le lunghe trasferte fra pianure desolate, i carrettini trainati da cavalli, i bambini che giocano per strada, le donne sedute fuori casa che ti guardano passare… la nostra epica e romantica ossessione di raggiungere quel Mare e quei luoghi ad ogni costo… Est Europa… malinconico e ameno, dolce e passionale, mortifero e incantevole, leggendario e storico… quanto mi manca già su questa buia e lunga autostrada che mi sta riportando verso il mondo dei rimpianti, dei rimorsi, dei sogni infranti… quanto era bello sognare, invece, una bugia sotto i cieli di quella parte di continente… C’è solo una cosa che mi conforta in questo lento, ma inesorabile, rientro silenzioso e triste: che posti come quelli che mi lascio alle spalle saranno sempre dietro a quell’orizzonte da cui sorge il sole. E che le stelle e la luna che ci saranno nei cieli sopra la mia testa saranno sempre le stesse che guardavo sopra le luci di Belgrado o di Bucarest. E quando la nostalgia sarà insopportabile e una nuova voglia di partire verso Est sarà improcrastinabile, una auto carica all’impossibile di bagagli, cartine geografiche e utopie in cui credere sarà subito pronta per un nuovo viaggio……. ROAD TO EAST EUROPA……………... FINE.

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